martedì 30 giugno 2009

Sono autonomista, cioè più estremo di un federalista



C'è un punto di contatto ed anche di divergenza tra me e molti amici leghisti.

Può sembrare una cosa complicata, invece è abbastanza semplice.

Il federalismo dell'organizzazione amministrativa ed anche fiscale a me non basta.

Cosa vuol dire "padroni a casa nostra"?

Vuol dire essere autonomi, cioè poter decidere di se nel proprio territorio.

Oggi il federalismo fiscale, se viene organizzato su base regionale, non assicura che i contribuenti di una certa area (ad esempio la zona del mobile) abbiano garanzia che le loro tasse vengano ridistribuite per i servizi che li riguardano, il denaro potrebbero tranquillamente finire a Udine o a Trieste.

Quindi che i soldi li gestiscano a Roma, o a Milano o a Trieste senza garanzie non cambia nulla.

Inutile dichiarare che lo stato è federale, quando poi decisioni su opere di grande impatto finiscono sempre per vedere Comuni e enti minori come ultime ruote del carro ad essere interpellate.

Un federalismo senza autonomia non garantisce nulla.

A me sembra a volte che si voglia proporre a slogan questo federalismo, che non renderà i servizi migliori o più efficienti sul territorio.

La sfida deve esser questa, da qui si vede chi vuole migliorare le cose e chi fa demagogia.

Il conto lo presenteranno tra qualche anno i cittadini a chi oggi sta barando sparandole grosse o fingendo di credere in cose a cui non crede.

Non si può illudere per sempre, il federalismo senza contenuti di vera autonomia o fatto tanto per fare potrebbe essere dannoso e quindi costoso.

lunedì 22 giugno 2009

PERCHE' SONO ANDATO A VOTARE



Ci ho pensato bene sui referendum:

1) si è votato per abbandonare il nucleare ed oggi i nostri governanti decidono di tornare al nucleare;

2) si è votato per abolire il ministero dell'agricoltura ed oggi abbiamo il ministero delle risorse agricole;

3) si è votato per abolire il ministero del turismo ed oggi abbiamo il ministero del turismo;

4) si è votato per abolire il finanziamento pubblico ai partiti ed oggi ci costano molto di più con i "rimborsi elettorali";

5) si è votato per la privatizzazione della RAI, che è rimasta pubblica con nomine in mano ai partiti;

6) abbiamo votato per introdurre un sistema elettorale maggioritario e l'attuale legge elettorale è proporzionale.

La volontà popolare mi sembra che sia calpestata ogni giorno.

Ma proprio questo è un buon motivo per andare a votare, se non ti ascoltano, smettere di parlare non è una buona mossa.

giovedì 18 giugno 2009

Ricominciamo...

Mi ero preso una vacanza dal blog... ma la voglia di bloggare è tornata.