martedì 23 settembre 2008

Dove hanno fatto il deserto, quello chiamano pace




Kabul (Afghanistan) - 30 settembre 2007

Predatori del mondo intero, adesso che mancano terre alla loro sete di totale devastazione, vanno a frugare anche il mare: avidi se il nemico è ricco, arroganti se povero, gente che né l'oriente né l'occidente possono saziare; loro soli bramano possedere con pari smania ricchezze e miseria. Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove hanno fatto il deserto, quello chiamano pace.

Tacito (55 d.C. - 117 d.C.)

lunedì 22 settembre 2008

Le leggi sono semplici convenzioni



In questi giorni sento spesso disquisizioni su regolamenti, leggi, etc.

Francamente molto spesso questi cavilli sono del tutto opinabili.

Prendiamo le leggi del nostro Stato, ad esempio, viene sancito che la maggiore età si consegue a 18 anni grazie ad una legge dell'8 marzo 1975, prima la maggiore età era a 21 anni.

Qualcuno per convenzione, per prassi, per buon senso a deciso di porre questo limite, un limite altrettanto valido poteva essere 16 anni, 17 anni o 17 anni e 6 mesi.

Si è scelta un'età prossima all'ultimo anno delle scuole medie superiori.

Per questo ogni tanto sorrido quando qualcuno fa una battaglia su un principio di legge, che sta in piedi solo per convenzione, senza reali motivazioni pratiche o "naturali".

Oggi qualcuno dice che una legge che ridisegni la struttura italiana su base federale renderà più efficiente lo Stato, mica è detto che la cosa sia così automatica, anzi.

Più si decentrano certe funzioni, più c'è il rischio di avere doppioni, accavallamenti di competenze, etc.

Prendiamo gli Stati Uniti, paese federale, lo vediamo spesso anche nei film hollywoodiani che gli sceriffi delle contee (la polizia locale) e l'FBI (la polizia federale, cioè nazionale) finiscono per pestarsi i piedi nelle indagini.

L'efficienza di un sistema si basa su quanto l'organizzazione è pratica, speriamo che il federalismo non sia l'ennesima occasione persa, per ogni ufficio regionale nuovo dovrebbe essere chiuso (ripeto chiuso) l'equivalente ufficio romano, altrimenti avremo solo una moltiplicazione dei centri di costo.

Ma non è detto che tutte le competenze vadano trasferite... già l'Italia è un nano a confronto della Cina, figuriamoci se ogni Regione si mette ad aprire trattative in campo internazionale sul commercio.

Anche la Confindustria del Veneto qualche anno fa fece una studio che in soldoni diceva che l'Italia il federalismo non se lo può permettere. Forse gli industriali veneti davano già per scontato che il federalismo all'italiana sarebbe stato questo: la politica dei piccoli egoismi regionali mangiasoldi.

venerdì 19 settembre 2008

Citazione



Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.


E. R. Guevara De la Serna

giovedì 18 settembre 2008

Circolo battagliero e propositivo



Ieri su Il Gazzettino (edizione di Pordenone) nella cronaca locale è uscito un articolo riguardante il volantino del circolo del PD di Prata sulla raccolta differenziata.

Il giornalista Romano Zaghet ha definito il circolo "battagliero e propositivo", ha colto in pieno lo spirito del circolo e lo ringrazio, siccome questo del blog è un mio spazio "privato" vorrei ringraziare anche tutte le persone del circolo che collaborano materialmente e con suggerimenti a far crescere il gruppo.

E' nata una fase nuova, una fase cominciata con Maurizio Vecchies e con tanti "nuovi" alla politica, senza dimenticare anche l'esperienza di chi c'era prima, di consigli ne abbiamo sempre bisogno ed anzi anche i "saggi" non vanno dimenticati.

Nell'articolo si dice che io guido il circolo, il circolo è formato da persone che non hanno bisogno di essere guidate, ma non basta, vorrei che altri si avvicinassero a questa bellissima realtà e che partecipassero ai nostri incontri, le energie cerchiamo di convogliarle sempre in modo positivo.

Il mio indirizzo email è morenopuiatti@libero.it, se volete contattarmi per informazioni o per sottoporre questioni, contenuti, idee e proposte.

C'è una bella politica, quella che pensa a migliorare le cose, non a polemiche e litigi... la provocazione e la visione critica ci sta, ma vince sempre chi ascolta e porta contenuti, magari non vince elettoralmente, ma le ragioni hanno una forza che va oltre il risultato elettorale.

mercoledì 17 settembre 2008

Il merito... sportivo






Porta a Porta non è la mia trasmissione preferita, Berlusconi e Vespa non li amo.
Però la scenetta della Vezzali l'ho trovata squallida, l'avesse fatta anche con Walter Veltroni e Michele Santoro.


I meriti spotivi di Valentina Vezzali non si discutono, ma arrivare a dire: PRESIDENTE IO DA LEI MI FAREI 'TOCCARE', quale messaggio può arrivare a milioni di donne e ragazze italiane? Fuori dai denti può essere solo uno:
Anche se sei la più brava del mondo, se vuoi far carriera lecca il culo e dalla.


Forse questo è il merito in Italia, forse la signora Vezzali punta al Ministero dello Sport? Visto il precedente della Carfagna non ha tutti i torti.




mercoledì 10 settembre 2008

La raccolta dei pomodori



Il padrone ha la camicia bianca, i pantaloni neri e le scarpe impolverate. È pugliese, ma parla pochissimo italiano. Per farsi capire chiede aiuto al suo guardaspalle, un maghrebino che gli garantisce l'ordine e la sicurezza nei campi. "Senti un po' cosa vuole questo: se cerca lavoro, digli che oggi siamo a posto", lo avverte in dialetto e se ne va su un fuoristrada. Il maghrebino parla un ottimo italiano. Non ha gradi sulla maglietta sudata. Ma si sente subito che lui qui è il caporale: "Sei rumeno?". Un mezzo sorriso lo convince. "Ti posso prendere, ma domani", promette, "ce l'hai un'amica?". "Un'amica?". "Mi devi portare una tua amica. Per il padrone. Se gliela porti, lui ti fa lavorare subito. Basta una ragazza qualunque". Il caporale indica una ventenne e il suo compagno, indaffarati alla cremagliera di un grosso trattore per la raccolta meccanizzata dei pomodori: "Quei due sono rumeni come te. Lei col padrone c'è stata". "Ma io sono solo". "Allora niente lavoro".

Fabrizio Gatti - L'ESPRESSO - Italia 2007





Se le madri degli Stati liberi avessero avuto in passato i sentimenti che
avrebbero dovuto avere, i figli degli Stati liberi non avrebbero mai voluto
essere detentori e padroni proverbialmente crudeli di schiavi; i figli degli
Stati liberi non si sarebbero mai resi conniventi nell’estensione della
schiavitù sul nostro suolo nazionale, i figli degli Stati liberi non farebbero
commercio come fanno d’anime e di corpi umani, accettandoli quali
equivalenti di denaro nei loro affari mercantili. Vi sono moltitudini di
schiavi posseduti temporaneamente e rivenduti da negozianti di città
settentrionali: e dovranno la colpa e la vergogna della schiavitù ricadere
soltanto sugli Stati meridionali?


Harriet Beecher Stowe - La capanna dello zio Tom


Com'è ridotta male!!!





Qualche tempo fa in un precedente post avevo criticato la Carfagna, oggi però mi preoccupo per lei, è dimagritissima (anoressia?), ha sempre le pupille dilatate (allergia alle lenti a contatto?), si vede la pelle del viso butterata sotto il trucco, ormai ad occhio nudo si nota che la ragazza non sta bene. Forse i troppi impegni da Ministra ed il troppo lavoro la stanno esaurendo.

Ad occhio nudo qualcuno ha ipotizzato l'abuso di cocaina, il che spiegherebbe le palpebre immobili, gli occhi di bue lucidi ed il dimagrimento estremo. Io spero davvero di no per lei.

Qualunque sia la spiegazione, forse sarebbe bene farle prendere una pausa dagli impegni e permetterle di curarsi.

mercoledì 3 settembre 2008

Gli ultras e chi ci perde la faccia



Viene da pensare dopo i fattacci che hanno riguardato gli ultras del Napoli.

In questi mesi si continuava a parlare del ripristino dell'autorità delle Istituzioni, ma stavolta i nostri governanti davvero ci hanno perso la faccia.

Non basta scaricare la colpa su prefetti e questori che sottovalutano prima e calano le brache poi o su un magistrato che libera 5 delinquenti con altre centinaia a piede libero.

Lo smantellamento dei campi nomadi, il ritorno del voto sulla condotta a scuola, la lotta all'assenteismo, si voleva dare il segnale che un patto sociale tra cittadini ed istituzioni era ricostruibile attraverso un'autorità forte.

Poi dagli ultras del Napoli è arrivato un segnale, un atto di forza: vediamo se la Polizia ci ferma.

Invece no: si può salire sul treno senza biglietto, si può entrare allo stadio senza biglietto, si può devastare una città senza essere toccati.

E qui Berlusconi, ma anche Gianni Alemanno e tutti i sindaci sceriffi come Gentilini ed il ministro dell'Interno Maroni dimostrano il loro limite: non sono autorevoli, sono solo autoritari, forti coi deboli, deboli coi forti.

Ma che differenza c'è nel rispetto del patto sociale tra un rom che delinque ed un ultras che devasta? Nessuna.

Facile colpire il rom che non ha alle spalle delle collusioni con poteri dello Stato e dell'anti-Stato, gli ultras invece queste collusioni ce le hanno (sono serbatoi di militanti).

Per cui è facile smantellare un campo nomadi, senza mai arrestare però i delinquenti all'interno di essi, perchè magari fanno da manovalanza alle mafie.

Qui viene il gran sospetto: gli ultras sono intoccabili perchè "protetti" dalla camorra e da chi con la camorra ci fa accordi?

E' forse un debito che qualcuno doveva pagare perchè gli consentissero di ripulire Napoli? Forse.

Però il palco stavolta è caduto, i proclami altisonanti, gli Eserciti nelle città, erano solo iniziative gonfiate, nessuno ha la bacchetta magica... la legalità non si ripristina con la forza bruta, perchè uno Stato da operetta come il nostro in atti di forza rischia di prenderle, ma non per colpa delle forze dell'ordine, ma per colpa della classe politica.