lunedì 9 giugno 2008

Se sei precario a volte lavori nove o dieci ore, ma non ti pagano gli straordinari

Berlusconi ha promesso la detassazione degli straordinari, ma c'è qualcosa che non torna in questa Italia.

Qualche tempo fa parlavo con un ragazzo, lavorava con un contratto di apprendistato, gli pagavano 8 ore giornaliere anche se faceva una media di 10 ore al giorno. Gli straordinari non glieli consideravano.

Mi disse che non ci provava nemmeno a chiedere che gli conteggiassero le ore in più come straordinario, chi lo aveva fatto nel passato non era stato poi assunto a tempo indeterminato. Tanto uno con "più voglia di lavorare" lo trovavano.

Per fortuna l'altro giorno ha trovato un'altra azienda che lo assumerà a tempo indeterminato e gli pagherà gli straordinari.

Il suo vecchio titolare son certo si lamenterà dicendo: "noi qui formiamo i dipendenti e poi questi scappano".

Verrebbe da rispondergli: è il mercato!

P.S. Accidenti! Stavo facendo proprio un bel discorso "di Sinistra" e l'ho rovinato con il finale. :-)

martedì 3 giugno 2008

Prata come Napoli?




Convocato il Cda per decidere se ricorrere al Tar contro il decreto che introduce le nuove regole per la gestione

Immondizie, i paletti della Regione

Cambiate le regole per l’impianto di Aviano. Allarme Snua: perderemo due milioni l’anno

La riduzione del quantitativo dei conferimenti di rifiuti e le nuove regole per far funzionare l'impianto di Aviano decretate dalla Regione, in sede di rinnovo dell'autorizzazione gestionale, stanno mettendo in seria difficoltà non solo la Snua, ma anche tutte le società che si appoggiano alla struttura del centro pedemontano. «Il 28 aprile scorso, con decreto a firma del direttore regionale all'Ambiente - spiega Marco Tullio Petrangelo, presidente della Snua - sono state infatti stabilite inedite prescrizioni in seno al rinnovo dell'autorizzazione alla gestione dell'impianto, anche alla luce del progetto che prevede la selezione automatica dei rifiuti, che ci stanno penalizzando e creando numerose difficoltà. Innanzi a tutto è stato tagliato di 50 tonnellate al giorno il conferimento del "secco", che prima era di 300 giornaliere. E soltanto con questa riduzione, fatti due conti, Snua rischia di perdere circa 2 milioni di euro l'anno (il costo è di 130 euro a tonnellata, ndr). Ciò significa che i camion con i carichi eccedenti devono ritornare indietro carichi, e riprovare il giorno successivo a liberarsi del materiale. Ma anche la lavorazione dei rifiuti è diventata più difficile, poichè la Regione prevede che non si possa creare una sede di stoccaggio nè in entrata nè in uscita dall'impianto, il quale la sera deve essere completamente vuoto. In sostanza pretende che il meteriale debba essere lavorato in diretta senza creare "magazzini". Una cosa, questa - considera Petrangelo - praticamente impossibile». Di conseguenza, a partire dal 29 aprile sono numerosi ogni giorno i camion, di Gea, Snua, Ambiente servizi, Ecoverde ed Econ (ovvero delle società che fanno riferimento all'impianto di Aviano) che vengono respinti. «E il giorno successivo, devono ritornare in discarica, invece di dedicarsi alla raccolta di altro materiale, perdendo tempo e denaro. E poichè i turni degli operatori sono di sei ore, se tre le perdono per scaricare, ne restano solo altrettante per la raccolta dei rifiuti e, pertanto, è normale che non riescono a svuotare tutti i cassonetti come da calendario, creando a ricaduta disagi anche agli utenti del servizio urbano». A detta di Petrangelo non è ancora chiaro quali siano le motivazioni che sottendono alla nuova rilettura della Regione delle modalità gestionali. «Forse sono stati interpretati in maniera diversa alcuni grafici del piano regionale, dei quali però non c'è traccia nei deliberati». Che fare? «Abbiamo convocato il consiglio di amministrazione - risponde Petrangelo - per valutare se sia il caso di presentare un ricorso al Tar contro il decreto oppure se cercare un contatto diretto con la Regione per valutare e cambiare la situazione. L'impianto di Aviano è grande e sufficiente per tutta la provincia. Deve pertanto poter funzionare a pieno regime».

Antonella Santarelli

da Il Gazzettino 09-05-2008