mercoledì 12 novembre 2008

Prata come Napoli? Purtroppo lo sta diventando




PRATA DI SOPRA


Ormai non servono più i fotomantaggi, la foto stavolta è reale.

Non si può ignorare ancora la gestione della raccolta rifiuti.

La raccolta differenziata con le campane nelle piazzole è un metodo obsoleto.

Educazione e consapevolezza della cittadinanza passano attraverso l'impegno anche degli amministratori, possibile non vedere lo schifo?

lunedì 10 novembre 2008

Le frasi "intelligenti" su Obama



Silvio Berlusconi: "Barack Obama è bello, giovane e abbronzato."

Maurizio Gasparri: "Con Obama Al Qaeda è più contenta."

Eduard Ballaman: "Bossi è l'Obama italiano."


venerdì 7 novembre 2008

La fuffa nel privato



Il PIL non cresce? Di chi è la colpa? Degli statali fannulloni?
Ma no! Non credete a queste sciocchezze!
Nel privato ci sono categorie di persone come consulenti, esperti di marketing, etc. che guadagnano centinaia di migliaia di euro l'anno e che non sanno nulla di nulla e si limitano a telefonare ad altri loro pari scambiandosi frasi del tipo:


PERCHE' SE DOBBIAMO CERCARE UN APPROCCIO INNOVATIVO NELL'OTTICA COMMERCIALE RIVOLTA AL CLIENTE DOBBIAMO ESSERE APERTI ALL'INNOVAZIONE


Eliminati costoro le nostre aziende torneranno ad avere bilanci in attivo, garantito.

La riforma della scuola in stile P2





venerdì 31 ottobre 2008

lunedì 27 ottobre 2008

venerdì 24 ottobre 2008

Perchè vado a Roma?



Io il 25 ottobre 2008 (domani) a Roma ci vado e parto alle 5 del mattino da Prata di Pordenone in corriera. Saremo io, Loris, Mara, Vincenzo, Wally e Manlio... dagli altri circoli poi ho sentito Chiara che ci sarà, Paolo ed anche Michele, gli altri li vedrò man mano.


Mi son chiesto: perchè vado a Roma?


Ho un buon lavoro nel privato (quest'anno hanno rinnovato il contratto e questo mese mi hanno dato pure gli arretrati), il ministro Brunetta non ce l'ha con me, la Gelmini non mi "tange" perchè non ho figli a scuola, riesco bene a pagare il mutuo, non ho problemi dei tagli alla Polizia, i fatti processuali del Lodo Alfano non mi cambiano la vita. Insomma vivo in un'isola felice.


Perchè vado a Roma allora? Perchè chi lavora nel pubblico se prende l'influenza non deve rimetterci nello stipendio, perchè voglio una scuola pubblica buona per i ragazzi italiani e non una scuola con le pezze nel sedere, perchè al "me ne frego" fascista preferisco il "mi interessa", perchè va a finire che un giorno gli altri saremo noi e sarebbe bello avere la solidarietà di qualcuno. Perchè il vero discrimine tra destra e sinistra è la solidarietà.


Ho mille buoni motivi per andare a Roma, sono motivi miei? No, sono motivi nostri. Questo mi basta.


P.S. Ci vado pure per quelli che votano per il centrodestra e vengono toccati dai provvedimenti ingiusti del Governo, pensate un po'.


martedì 21 ottobre 2008

Andrew Wyeth



























Da appassionato d'arte, uno dei miei autori preferiti del Novencento è Andrew Wyeth. In lui c'è Hopper, c'è la luce dei grandi fiamminghi del '400, c'è la lezione dell'impressionismo, c'è il compendio della pittura figurativa degli ultimi quattro secoli e l'inquadratura fotografica moderna.
















mercoledì 15 ottobre 2008

Il professor I(n)chino



Da:
http://lettere-e-risposte.blogautore.espresso.repubblica.it/2008/10/14/il-prof-ichino-non-ha-sempre-ragione/



Il prof. Ichino non ha sempre ragione

Vorrei “ringraziare” , per vostro tramite, il Prof. Ichino ed i suoi collaboratori, per aver contribuito anch’Egli alla massiccia campagna di discredito verso la categoria dei pubblici dipendenti che,da vari anni è in corso, e che oggi ha finalmente trovato il suo naturale epilogo con le trovate del Ministro Brunetta, che cavalcano e rendono ancora più grevi i luoghi comuni contro i “fannulloni”, i “malaticci”, i “macellai” del pubblico impiego: praticamente, secondo lui, tutti.
Io, che non sono professore universitario, né economista, né sociologo, vorrei, e mi permetto, tramite il vostro spettabile e stimato settimanale, far pervenire la mia modesta opinione al Prof. Ichino, sperando che possa mutare un po’ la sua ed augurandomi che, per il futuro, onde evitare di trovarsi a fare parte di questi cori da “osteria”, preferisca, dignitosamente, stare zitto.

In primo luogo una sintetica notazione di metodo.

Nessuno si è chiesto se queste trovate abbiano lo scopo, non di moralizzare e rendere più efficiente la PA, ma solo di spostare l’attenzione da problemi ben più difficili da gestire e risolvere Nessuno ci è arrivato ? Eppure bastava poco. Infatti, è da vari mesi che non si parla più di sopprimere Province ed Enti inutili; non si parla più dei privilegi della Casta dei politici; dell’indecorosa e dispendiosa consuetudine dello Spoil System (una volta si chiamava, più prosaicamente, clientelismo); dei guadagni spesso milionari dei manager di Stato, che non hanno altri meriti se non quelli di aggravare deficit ed inefficienza dei settori di cui sono alla guida. E soprattutto si tace sull’intima e malcelata vocazione della nostra classe imprenditoriale di sopprimere il più possibile lo stato sociale per sostituirlo con l’assistenza a pagamento, in modo che quei settori che possano essere, da questo punto di vista, lucrosi, permettano migliori profitti alle imprese private…
Il sistema utilizzato per realizzare ciò è antico e banale, ma funziona sempre: trovare un nemico da combattere, riconosciuto e riconoscibile nell’immaginario collettivo, come brutto sporco e cattivo, da dare in pasto all’opinione pubblica per distrarla dalle soluzioni vere a cui non si ha intenzione di mettere mano e per trovare infine il pretesto per mettere mano alla demolizione dello stato sociale.

Vengo alle considerazioni sul merito:

Credo che ogni persona dotata di normale intelligenza sappia che, per risolvere un problema, occorre analizzare e risolvere le cause, piuttosto che mettere mano ai soli “sintomi”.
Se uno ha la bronchite, non è combattendo la febbre che si cura la malattia…
E tra le cause, vi sono, a mio modo di vedere, quattro fattori fondamentali, tutti assolutamente ignorati dai grandi pensatori dediti a queste problematiche:

1 – Il sistema politico clientelare delle assunzioni: Pur ammettendo a denti stretti, da parte della classe politica, che da 50 anni le assunzioni vengono fatte per raccomandazione (politiche) e non per merito, nessuna classe dirigente al potere ha mai fatto nulla per cambiare le cose. E neanche quella odierna ha intenzione di farlo. Non essendo, quindi “mai” assunti i più volenterosi e motivati, bensì i più raccomandati, essi, per lo più, ritengono che il “posto” ottenuto gli spetti di diritto, non per svolgere i compiti per cui vengono pagati, ma per altri “meriti”; quindi si sentono in diritto di non fare nulla e questo diritto viene, ovviamente, garantito dalle loro amicizie.

2 – Una dirigenza che, promossa con il medesimo sistema politico clientelare, non dirige, ma sfrutta solo la posizione di potere per “sdebitarsi” con i padrini politici che l’hanno “piazzata” lì, per fare campagne elettorali e distribuire, a sua volta, altri favori. Oggi si è trovato un termine straniero per definire questa pratica indecorosa e che, se prima era un reato (favoritismo e clientelismo) oggi è diventato un “diritto” della politica. Ovviamente, dirigenti di questa fatta non possono “colpire” i loro sottoposti ignavi o inefficienti, i quali spesso, hanno gli stessi “padrini” o altri altrettanto influenti. Inoltre, far lavorare i “fannulloni” costa energie, e i dirigenti, oltre al fatto che spesso sono degli incapaci, hanno altro a cui badare: i fatti propri.

3 – Un sistema sociale e politico italiano basato sulla quasi totale impunità di tutte le forme di illegalità. Spesso non si riesce a perseguire omicidi e rapine, figuriamoci se vengono perseguiti reati (ma perché, sono reati ?) come la raccomandazione, lo spreco e l’appropriazione di pubblico denaro, il falso in atto pubblico, l’omissione del proprio dovere di gestire e controllare il lavoro degli altri ecc.
Fintantoché questa gente sarà di nomina politica piuttosto che per competenza, sarà soggetta alle pressione dei politici e degli “amici” e fintantoché non rischierà la galera, invece di controllare, si dedicherà ad affari ed intrallazzi per conto proprio.

4 – Un sistema legislativo farraginoso, sovrabbondante di leggi (il real decreto del 1934 – Testo unico delle leggi sanitarie, è ancora vigente con successive numerose modifiche ed integrazioni), a cui si aggiungono nuove norme, decreti, circolari, note, che spesso complicano le interpretazioni anziché chiarirle. La gente comune si scontra contro questa “burocrazia maligna” molto più spesso di quanto non accada di trovare l’”impiegato” scostumato o negligente. La gente comune spesso non si rende conto della differenza ed attribuisce, genericamente, la causa delle vessazioni a cui viene sottoposta, alla inefficienza degli uffici. Un Ministro, invece, queste differenze dovrebbe comprenderle. Ed anche Lei, Professore.

Era così difficile ?…

Dr. Bruno Bonavoglia
Napoli



Il Dr. Bonavoglia ha dimenticato una cosa importante sul prof. Ichino, una cosa che si può evincere dalla biografia del professor Ichino stesso su http://it.wikipedia.org/wiki/Pietro_Ichino
Il professore dopo la laurea in giurisprudenza è stato dirigente sindacale della Fiom-Cgil dal 1969 al 1972; dal 1973 al 1979 è stato responsabile del Coordinamento servizi legali della Camera del Lavoro di Milano.
Da sindacalista si è dato alla politica come parlamentare PCI dal 1979 al 1983 e poi è diventato ricercatore e quindi professore universitario. Anche nella carriera accademica del professor Ichino la politica ha pesato immagino, visto il percorso non proprio ortodosso fino a giungere a professore ordinario. Magari Ichino merita per competenza il ruolo che riveste, ma un fiore che spunta in un letamaio non significa che la cacca sia profumata.

venerdì 10 ottobre 2008

IL GOVERNO NON EMARGINA I DIVERSI



E' sbagliato accusare il governo di intolleranza.

QUESTO GOVERNO NON ODIA GLI OMOSESSUALI



QUESTO GOVERNO NON ODIA GLI ZINGARI



QUESTO GOVERNO NON ODIA I PORTATORI DI HANDICAP

lunedì 6 ottobre 2008

Una poesia sul maestro unico



Se i maestri li tagliamo
Non possiam togliere l'italiano
Tra le materie da insegnare
Ce ne saran altre da eliminare

Che ne pensa la Gelmini
Dell'educazione dei bambini?
Davvero la maestra di religione
Non le sta sul groppone?

Se gli specializzati sono un lusso
Mi sembra un ulteriore paradosso
Tagliar arte, musica o inglese
Perchè son troppe le spese

Mentre chi dalla diocesi è designato
Dallo Stato resta sempre pagato
Non son proprio un anticlericale
Ci vuole pure l'educazion morale

Ma mi piacciono le soluzioni serie
Per cui la si metta pur tra le materie
Ma che ad insegnar la retta via
La maestra unica pure sia

martedì 23 settembre 2008

Dove hanno fatto il deserto, quello chiamano pace




Kabul (Afghanistan) - 30 settembre 2007

Predatori del mondo intero, adesso che mancano terre alla loro sete di totale devastazione, vanno a frugare anche il mare: avidi se il nemico è ricco, arroganti se povero, gente che né l'oriente né l'occidente possono saziare; loro soli bramano possedere con pari smania ricchezze e miseria. Rubano, massacrano, rapinano e, con falso nome, lo chiamano impero; infine, dove hanno fatto il deserto, quello chiamano pace.

Tacito (55 d.C. - 117 d.C.)

lunedì 22 settembre 2008

Le leggi sono semplici convenzioni



In questi giorni sento spesso disquisizioni su regolamenti, leggi, etc.

Francamente molto spesso questi cavilli sono del tutto opinabili.

Prendiamo le leggi del nostro Stato, ad esempio, viene sancito che la maggiore età si consegue a 18 anni grazie ad una legge dell'8 marzo 1975, prima la maggiore età era a 21 anni.

Qualcuno per convenzione, per prassi, per buon senso a deciso di porre questo limite, un limite altrettanto valido poteva essere 16 anni, 17 anni o 17 anni e 6 mesi.

Si è scelta un'età prossima all'ultimo anno delle scuole medie superiori.

Per questo ogni tanto sorrido quando qualcuno fa una battaglia su un principio di legge, che sta in piedi solo per convenzione, senza reali motivazioni pratiche o "naturali".

Oggi qualcuno dice che una legge che ridisegni la struttura italiana su base federale renderà più efficiente lo Stato, mica è detto che la cosa sia così automatica, anzi.

Più si decentrano certe funzioni, più c'è il rischio di avere doppioni, accavallamenti di competenze, etc.

Prendiamo gli Stati Uniti, paese federale, lo vediamo spesso anche nei film hollywoodiani che gli sceriffi delle contee (la polizia locale) e l'FBI (la polizia federale, cioè nazionale) finiscono per pestarsi i piedi nelle indagini.

L'efficienza di un sistema si basa su quanto l'organizzazione è pratica, speriamo che il federalismo non sia l'ennesima occasione persa, per ogni ufficio regionale nuovo dovrebbe essere chiuso (ripeto chiuso) l'equivalente ufficio romano, altrimenti avremo solo una moltiplicazione dei centri di costo.

Ma non è detto che tutte le competenze vadano trasferite... già l'Italia è un nano a confronto della Cina, figuriamoci se ogni Regione si mette ad aprire trattative in campo internazionale sul commercio.

Anche la Confindustria del Veneto qualche anno fa fece una studio che in soldoni diceva che l'Italia il federalismo non se lo può permettere. Forse gli industriali veneti davano già per scontato che il federalismo all'italiana sarebbe stato questo: la politica dei piccoli egoismi regionali mangiasoldi.

venerdì 19 settembre 2008

Citazione



Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.


E. R. Guevara De la Serna

giovedì 18 settembre 2008

Circolo battagliero e propositivo



Ieri su Il Gazzettino (edizione di Pordenone) nella cronaca locale è uscito un articolo riguardante il volantino del circolo del PD di Prata sulla raccolta differenziata.

Il giornalista Romano Zaghet ha definito il circolo "battagliero e propositivo", ha colto in pieno lo spirito del circolo e lo ringrazio, siccome questo del blog è un mio spazio "privato" vorrei ringraziare anche tutte le persone del circolo che collaborano materialmente e con suggerimenti a far crescere il gruppo.

E' nata una fase nuova, una fase cominciata con Maurizio Vecchies e con tanti "nuovi" alla politica, senza dimenticare anche l'esperienza di chi c'era prima, di consigli ne abbiamo sempre bisogno ed anzi anche i "saggi" non vanno dimenticati.

Nell'articolo si dice che io guido il circolo, il circolo è formato da persone che non hanno bisogno di essere guidate, ma non basta, vorrei che altri si avvicinassero a questa bellissima realtà e che partecipassero ai nostri incontri, le energie cerchiamo di convogliarle sempre in modo positivo.

Il mio indirizzo email è morenopuiatti@libero.it, se volete contattarmi per informazioni o per sottoporre questioni, contenuti, idee e proposte.

C'è una bella politica, quella che pensa a migliorare le cose, non a polemiche e litigi... la provocazione e la visione critica ci sta, ma vince sempre chi ascolta e porta contenuti, magari non vince elettoralmente, ma le ragioni hanno una forza che va oltre il risultato elettorale.

mercoledì 17 settembre 2008

Il merito... sportivo






Porta a Porta non è la mia trasmissione preferita, Berlusconi e Vespa non li amo.
Però la scenetta della Vezzali l'ho trovata squallida, l'avesse fatta anche con Walter Veltroni e Michele Santoro.


I meriti spotivi di Valentina Vezzali non si discutono, ma arrivare a dire: PRESIDENTE IO DA LEI MI FAREI 'TOCCARE', quale messaggio può arrivare a milioni di donne e ragazze italiane? Fuori dai denti può essere solo uno:
Anche se sei la più brava del mondo, se vuoi far carriera lecca il culo e dalla.


Forse questo è il merito in Italia, forse la signora Vezzali punta al Ministero dello Sport? Visto il precedente della Carfagna non ha tutti i torti.




mercoledì 10 settembre 2008

La raccolta dei pomodori



Il padrone ha la camicia bianca, i pantaloni neri e le scarpe impolverate. È pugliese, ma parla pochissimo italiano. Per farsi capire chiede aiuto al suo guardaspalle, un maghrebino che gli garantisce l'ordine e la sicurezza nei campi. "Senti un po' cosa vuole questo: se cerca lavoro, digli che oggi siamo a posto", lo avverte in dialetto e se ne va su un fuoristrada. Il maghrebino parla un ottimo italiano. Non ha gradi sulla maglietta sudata. Ma si sente subito che lui qui è il caporale: "Sei rumeno?". Un mezzo sorriso lo convince. "Ti posso prendere, ma domani", promette, "ce l'hai un'amica?". "Un'amica?". "Mi devi portare una tua amica. Per il padrone. Se gliela porti, lui ti fa lavorare subito. Basta una ragazza qualunque". Il caporale indica una ventenne e il suo compagno, indaffarati alla cremagliera di un grosso trattore per la raccolta meccanizzata dei pomodori: "Quei due sono rumeni come te. Lei col padrone c'è stata". "Ma io sono solo". "Allora niente lavoro".

Fabrizio Gatti - L'ESPRESSO - Italia 2007





Se le madri degli Stati liberi avessero avuto in passato i sentimenti che
avrebbero dovuto avere, i figli degli Stati liberi non avrebbero mai voluto
essere detentori e padroni proverbialmente crudeli di schiavi; i figli degli
Stati liberi non si sarebbero mai resi conniventi nell’estensione della
schiavitù sul nostro suolo nazionale, i figli degli Stati liberi non farebbero
commercio come fanno d’anime e di corpi umani, accettandoli quali
equivalenti di denaro nei loro affari mercantili. Vi sono moltitudini di
schiavi posseduti temporaneamente e rivenduti da negozianti di città
settentrionali: e dovranno la colpa e la vergogna della schiavitù ricadere
soltanto sugli Stati meridionali?


Harriet Beecher Stowe - La capanna dello zio Tom


Com'è ridotta male!!!





Qualche tempo fa in un precedente post avevo criticato la Carfagna, oggi però mi preoccupo per lei, è dimagritissima (anoressia?), ha sempre le pupille dilatate (allergia alle lenti a contatto?), si vede la pelle del viso butterata sotto il trucco, ormai ad occhio nudo si nota che la ragazza non sta bene. Forse i troppi impegni da Ministra ed il troppo lavoro la stanno esaurendo.

Ad occhio nudo qualcuno ha ipotizzato l'abuso di cocaina, il che spiegherebbe le palpebre immobili, gli occhi di bue lucidi ed il dimagrimento estremo. Io spero davvero di no per lei.

Qualunque sia la spiegazione, forse sarebbe bene farle prendere una pausa dagli impegni e permetterle di curarsi.

mercoledì 3 settembre 2008

Gli ultras e chi ci perde la faccia



Viene da pensare dopo i fattacci che hanno riguardato gli ultras del Napoli.

In questi mesi si continuava a parlare del ripristino dell'autorità delle Istituzioni, ma stavolta i nostri governanti davvero ci hanno perso la faccia.

Non basta scaricare la colpa su prefetti e questori che sottovalutano prima e calano le brache poi o su un magistrato che libera 5 delinquenti con altre centinaia a piede libero.

Lo smantellamento dei campi nomadi, il ritorno del voto sulla condotta a scuola, la lotta all'assenteismo, si voleva dare il segnale che un patto sociale tra cittadini ed istituzioni era ricostruibile attraverso un'autorità forte.

Poi dagli ultras del Napoli è arrivato un segnale, un atto di forza: vediamo se la Polizia ci ferma.

Invece no: si può salire sul treno senza biglietto, si può entrare allo stadio senza biglietto, si può devastare una città senza essere toccati.

E qui Berlusconi, ma anche Gianni Alemanno e tutti i sindaci sceriffi come Gentilini ed il ministro dell'Interno Maroni dimostrano il loro limite: non sono autorevoli, sono solo autoritari, forti coi deboli, deboli coi forti.

Ma che differenza c'è nel rispetto del patto sociale tra un rom che delinque ed un ultras che devasta? Nessuna.

Facile colpire il rom che non ha alle spalle delle collusioni con poteri dello Stato e dell'anti-Stato, gli ultras invece queste collusioni ce le hanno (sono serbatoi di militanti).

Per cui è facile smantellare un campo nomadi, senza mai arrestare però i delinquenti all'interno di essi, perchè magari fanno da manovalanza alle mafie.

Qui viene il gran sospetto: gli ultras sono intoccabili perchè "protetti" dalla camorra e da chi con la camorra ci fa accordi?

E' forse un debito che qualcuno doveva pagare perchè gli consentissero di ripulire Napoli? Forse.

Però il palco stavolta è caduto, i proclami altisonanti, gli Eserciti nelle città, erano solo iniziative gonfiate, nessuno ha la bacchetta magica... la legalità non si ripristina con la forza bruta, perchè uno Stato da operetta come il nostro in atti di forza rischia di prenderle, ma non per colpa delle forze dell'ordine, ma per colpa della classe politica.

mercoledì 27 agosto 2008

Il più bel post del mese degli altri...



Ho letto un post bellissimo su macchianera
http://www.macchianera.net/2008/08/27/demagogia-portaci-via/


Demagogia portaci via


di Visscontessa

27 Ago 2008

Tempo di bilanci per il Comune di Firenze dopo questo primo mese di entrata in vigore del nuovo regolamento di Polizia Urbana.
Il solito mare di cazzate che prevede tra l’altro la possibilità di multare le biciclette allucchettate ai monumenti storici. A chi siano intestate le multe nessuno lo sa.
Sono 51 invece le prostitute multate fino ad oggi, non per il lavoro che fanno ma secondo una consolidata mentalità ipocrita e moralista, per aver avuto “un abbigliamento e un atteggiamento non rispondenti ai canoni della pubblica decenza”. C’è da chiedersi se le aspiranti Veline che su canale 5 si arrampicano sull’albero della cuccagna a cosce all’aria o saltano con la corda in top e minigonna, rispondano invece ai canoni della pubblica decenza.
Ma la più bella in assoluto è quella per i panni stessi per strada.
E non è tanto per la multa ma per la possibilità concessa ai 9 multati fino ad oggi di presentare ricorso presso la Direzione Urbanistica del Comune.
Se il multato non ha altro modo di asciugare il bucato (né in casa né in altre finestre che non si affaccino sulla strada principale) basterà che autocertifichi la sua mancanza di soluzioni alternative.
Praticamente l’autocertificazione soggettiva “non posso stendere i panni in casa perché l’umidità mi rovina la messa in piega”. E’ una questione di pubblica decenza.
Ovviamente chi dichiara il falso commette un reato penale.


Mandiamo un friulano del PD a Bruxelles per favore!



Da Il Giornale del 19 Luglio 2008:

Soglia di sbarramento al 5%, ripartizione dei seggi su base nazionale, 15 circoscrizioni e liste di candidati più corte, senza preferenze. Questi gli elementi fondamentali della proposta di riforma della legge elettorale elaborata dal Pdl per le elezioni europee, in programma il prossimo anno. I firmatari del testo invitano al dialogo: «È un contributo per iniziare un discussione nel merito», spiega Italo Bocchino, capogruppo vicario dei deputati del Pdl.


Con 15 circoscrizioni SI PUO' FARE, non facciamoci fagocitare dal Veneto, vi prego!

I papabili? Sonego se ci sta, why not?


martedì 26 agosto 2008

I "trinariciuti" di Guareschi



Chi non ricorda gli indimenticabili Peppone e Don Camillo?

Il loro autore Giovannino Guareschi era un antifascista, ma al contempo un critico feroce del comunismo e del PCI di Togliatti degli anni '50.

Nella sua feroce satira sui compagni comunisti li definiva "trinariciuti", cioè dotati di terza narice che serviva loro per espellere il cervello e mandarlo all'ammasso, più obbedienti alle direttive del partito che alla propria coscienza individuale. Incapaci di pensare con la propria testa e sempre pronti ad un’obbedienza cieca, pronta e assoluta all’apparato comunista.

Col senno di poi possiamo anche pensare ad alcune storture a cui ha portato il trinariciutismo, come affermazioni del tipo "rubare per il partito non è reato".

Il personaggio di Peppone era l'esatto opposto del trinariciuto, infatti il compagno Bottazzi tra le direttive di partito ed il buon senso sceglieva sempre la strada dettata dal proprio pensiero individuale.

Dirà Guareschi che era riuscito in un'impresa impossibile: rendere simpatico un comunista. Forse il personaggio di Guareschi era l'esatta fotografia della migliore sinistra italiana, quella del dialogo sui valori anche con la Chiesa Cattolica, su un rapporto umano col potere, su valori per i quali il bene supremo non è delegabile ad un ente superiore astratto, ma va misurato col benessere degli individui.

Guareschi comunque diceva che: "Naturalmente la terza narice non è una strettissima prerogativa delle sinistre: io credo che ce ne siano molte altre, distribuite un po’ in ogni dove: quanta gente ha la terza narice e non lo sa ancora?"

Ci sono molti trinariciuti in tutte le formazioni politiche oggi, alcuni lo fanno per debolezza di carattere, altri per formazione culturale ideologica da Minculpop, ci sono i trinariciuti della globalizzazione e quelli no-global, ci sono i trinariciuti leghisti che vorrebbero togliere i diritti definiti per legge per tutti perchè vengono dati agli immigrati e non si accorgono che così, prima o poi, perderanno anche loro stessi quei diritti.

Forse è un limite delle masse: non riuscire a ragionare con la propria testa e non essere in grado di valutare i fatti e non la propaganda.

Il giorno dopo la vittoria di Alemanno a Roma i trinariciuti della sua parte festeggiavano: sembrava che il nuovo sindaco con la bacchetta magica potessere risolvere i problemi della sicurezza dei cittadini, la cronaca ci racconta di una coppia olandese che è stata seviziata da due romeni che vivono in baracche e roulotte lungo il Tevere (ma non erano stati rimossi tutti i "campi nomadi" abusivi?).

Miei cari concittadini sveglia! La terza narice vi viene aspirata tutto il giorno dalla televisione, imparate a ragionare con la vostra testa! Guardate la realtà fuori della finestra e non attraverso il tubo catodico o i giornali.

lunedì 25 agosto 2008

Le segnalazioni



Da http://it.youtube.com/watch?v=FwAY7_43E7Y

Brunetta: "Non si chiama RACCOMANDAZIONE, si chiama SEGNALAZIONE..."
Mussolini:"Ma che buffonate dici..."

Sarà per questo video che Mediaset ha fatto causa a Youtube per i diritti sui video presi dalle proprie emittenti?

venerdì 22 agosto 2008

Una facile profezia...

Ne avevo parlato tre giorni fa nel post precedente, ero convinto che la liquidazione di Mercurio FVG SpA sarebbe stata una sciagura per la diffusione della banda larga in Regione.
Il voler cancellare le decisioni prese dalla maggioranza della giunta Illy sta portando a fare scelte senza pensare alle conseguenze con troppa furia iconoclasta.
Oggi su Il Gazzettino la notizia:


AVIANO

Aziende e studenti in difficoltà. Polcenigo pensa all’alternativa: accordi con i privati. E Caneva si affida alla S.T. di Udine

"Mercurio" liquidata, internet rallenta

I Comuni disorientati dalla scelta di Tondo vedono dilatarsi i lavori per realizzare la banda larga

Si allontana a data da definire l'arrivo della banda larga, l'accesso veloce a internet, nei centri pedemontani ancora scoperti.Dopo la messa in liquidazione della società Mercurio, preposta alla diffusione dall'infrastruttura nei centri non ancora coperti, decisa dalla giunta Tondo, i comuni non hanno più certezze sui tempi di attesa. «C'è un senso di disorientamento - dice il sindaco di Aviano Stefano Del Cont, che non nasconde la sua disapprovazione nei confronti della mossa della giunta regionale - mancano gli interlocutori, per fine anno avrebbe dovuto essere ultimato il collegamento con il municipio, ora tutto è sospeso, almeno per il momento».

Preoccupazione si ha anche per i fondi che aveva stanziato la Comunità montana, settecento mila euro, per far arrivare la fibra ottica in tutti i municipi dei Comuni ancora scoperti. Come spesso accade nei lavori pubblici, i tempi sono slittati, così con la liquidazione di Mercurio ci sarà un ulteriore spostamento per la fine lavori: «Per il momento non ci sono novità - spiega l'assessore della Comunità Montana Carlo Tassan Viol - abbiamo sollecitato la Regione, perché con la liquidazione di Mercurio ci saranno dei sicuri rallentamenti per i lavori e abbiamo chiesto l'impegno a far proseguire l'iter, eventualmente in mano di qualcun altro. Stanno invece proseguendo i lavori di stesura della fibra ottica lungo la linea ferroviaria, che dovrebbero concludersi entro la prima quindicina di dicembre».

Stupito delle decisioni assunte dalla Regione anche il sindaco di Budoia Antonio Zambon: «Aldilà delle società che devono gestire gli appalti e i lavori - chiarisce - questo genere di ripensamenti mette ancora più in difficoltà i piccoli centri, dove i limiti della tecnologia si fanno sicuramente sentire. Questo per le aziende, per i privati, per gli studenti, che senza la banda larga non riescono a comunicare. Spero che Tondo abbia una soluzione più veloce e credo del resto abbia ben presente la necessità di avere il servizio. Auspico che a Trieste sia stata fatta una scelta consapevole - conclude Zambon - e che non si faccia perdere altro tempo al territorio». Analoga la situazione di Polcenigo, che assieme a Budoia attendeva il bando per la realizzazione delle opere entro fine anno, per poi vedere l'assegnazione dei lavori a inizio 2009. «In Comunità montana - spiega il rappresentante della giunta polcenighese Fabrizio Venier - ho chiesto all'assemblea una presa di posizione forte, perché numerosi erano i Comuni in attesa delle infrastrutture. Sono fiducioso - conclude Venier - che Tondo comprenda il problema e non faccia mancare il braccio operativo».

Intanto a Polcenigo rispuntano gli accordi con i privati, per l'attivazione di sistemi wifi: «Visto l'ulteriore ritardo della Regione - dice l'assessore Mauro Quaia, che si è occupato del problema negli ultimi anni - intendo ripartire con la proposta della rete senza fili già avviata a gennaio. Caneva ha risolto facendo collegare tutto il territorio comunale dalla S.T. di Udine, la stessa ditta che era stata contattata qui a Polcenigo. A settembre riproporrò il percorso, perché è un problema che va risolto nel più breve tempo possibile».

Francesca Giannelli


da Il Gazzettino del 22 agosto 2008 - edizione di Pordenone

martedì 19 agosto 2008

I semi e le galline del contadino



Il consigliere regionale Roberto Asquini (quello della benzina agevolata) ha chiesto di porre in liquidazione la Mercurio FVG S.p.A., la società controllata dalla Regione che ha lo scopo di portare la banda larga su tutto territorio del Friuli Venezia Giulia (vedi comunicato stampa regionale).
Le motivazioni di Asquini sono quelle di lasciare tale compito ai privati.
Ma chi è stato a creare con Agemont il miracolo del polo tecnologico di Amaro? Chi ha portato fino in Carnia la banda larga che ha permesso lo sviluppo di un'azienda leader mondiale come Eurotech?
Mercurio FVG S.p.A. è stato il mezzo che ha permesso tale miracolo, ovvio che i capitali investiti in Mercurio torneranno negli anni. Nessun privato con la mentalità di un ritorno in tempi brevi dell'investimento avrebbe finanziato la banda larga in quella zona di territorio.
Se negli anni '50 in Italia lo Stato avesse rinunciato a costruire strade, dicendo che erano un costo, avremmo avuto il boom economico degli anni '60? Non credo.
Oggi le strade e autostrade sono quelle digitali per cui passa l'informazione.
E' come se un contadino a fine inverno rinunciasse a comprare le sementi perchè costano ed addirittura vendesse il proprio campo, tale contadino non seminerà nulla e non raccoglierà nulla. Finiti i soldi (magari anche pochi) della vendita piangerà miseria.
Questi sono i politici dell'uovo oggi, ma le uova prima o poi finiscono se si eliminano tutte le galline.
Bene ha fatto l'assessore Savino a stoppare tale richiesta.

lunedì 18 agosto 2008

Regionali olimpiche



Le donne della nostra regione si sono fatte valere alle Olimpiadi, con l'oro di Chiara Cainero ed i due bronzi di Margherita Granbassi.
Lo ammetto, ho fatto il tifo per la fiorettista triestina, bronzo individuale ed a squadre nel fioretto.
Talento ed avvenenza indiscutibili, facile tifare per una ragazza con un sorriso così dolce. Speriamo che tra quattro anni sia oro.

mercoledì 13 agosto 2008

Henry Thode, chi era costui?



L'estate è il periodo dei gialli, vorrei far arrovellare un po' i miei quattro lettori con un piccolo quesito d'investigazione: che nesso c'è tra uno studioso tedesco morto da quasi un secolo e Prata di Pordenone?

Henry Thode (nato a Dresda il 13/01/1857, morto a Copenhagen il 19/11/1910) fu uno storico d'arte tedesco, figlio del ricco banchiere Robert Thode. Sposò Daniela la figliastra di Wagner e fu proprietario di Villa Cargnacco a Gardone Riviera.
La villa venne ampliata e ribattezzata "Il Vittoriale degli Italiani" da Gabriele D'Annunzio che ne entrò in possesso nel 1921.
La fototeca e la biblioteca di Thode sono ancora conservate al Vittoriale.
Insegnò all'università di Heidelberg e fu autore di numerosissimi libri sulla storia dell'arte (tra cui "Francesco d'Assisi e le origini dell'arte del Rinascimento in Italia") e di monografie su Mantegna, Tintoretto, Correggio e Giotto.
Scrisse anche un poema che ebbe un certo successo, intitolato "L'Anello del Frangipani" che ricalca "L'Anello dei Nibelunghi" del suocero.

In queste righe vi ho dato gli indizi utili per la soluzione del quesito. Chi mi sa dire che ci azzecca Thode con Prata?


lunedì 11 agosto 2008

Mentre il mondo è distratto dalle Olimpiadi...



Mentre il mondo è distratto dalle Olimpiadi Putin invade una regione della Georgia, l'Ossezia.

Nessun telegiornale ci sta dicendo il motivo di questa invasione, non è che Putin è impazzito e si mette ad invadere una piccola regione che al confronto della Russia è quasi microscopica.

La cosa è semplice: in Ossezia passano gli oleodotti ed i gasdotti che portano petrolio e metano in Occidente.

La Georgia qualche anno fa ha rifiutato di cedere alla Gazprom (la società russa) il controllo della propria rete di gasdotti.

Ogni volta che accendiamo il gas o mettiamo la benzina nell'auto, forse non siamo complici di Putin, ma dobbiamo sapere che può essere che quel gas o quella benzina possono essere sporchi di sangue.

Meglio guardarci le Olimpiadi e anestetizzarci la coscienza, oppure chiederci se il metano o il petrolio che usiamo viene da quelle parti e cambiare fornitore?

lunedì 4 agosto 2008

Il Ministro "statale" e gli statali fannulloni



Il ministro Brunetta ce l'ha con i dipendenti pubblici che sembra siano tutti dei fannulloni, almeno considerando le sue iniziative . Il caro ministro cosa faceva prima di darsi alla politica? Il professore universitario STATALE!!!

Addirittura è ancora uno statale in aspettativa, come si può rilevare dalla documentazione del Parlamento Europeo.

Questo innovatore della politica italiana, l'ultra-liberista, cosa faceva negli anni Ottanta? Il consigliere economico del governo Craxi (un governo a guida socialista e di impostazione statalista).

Sugli assenteisti però il ministro ha ragione, ci sono, pure lui (il moralizzatore) si piazzò solo al 611/mo posto tra gli europarlamentari, con una percentuale del 48,21% di presenze. Meno di una seduta su due.

Noi votiamo i nostri rappresentanti perchè facciano il loro lavoro (ben retribuito), se una persona ha altri impegni e quindi può presentarsi al lavoro una volta su due, meglio che cambi mestiere, giusto?

Un pensiero viene: per il Ministro meglio colpire nel mucchio penalizzando tutti, anche chi fa il proprio lavoro e supplisce a quello degli assenteisti, piuttosto che andare seriamente a colpire chi non fa il proprio dovere?

lunedì 9 giugno 2008

Se sei precario a volte lavori nove o dieci ore, ma non ti pagano gli straordinari

Berlusconi ha promesso la detassazione degli straordinari, ma c'è qualcosa che non torna in questa Italia.

Qualche tempo fa parlavo con un ragazzo, lavorava con un contratto di apprendistato, gli pagavano 8 ore giornaliere anche se faceva una media di 10 ore al giorno. Gli straordinari non glieli consideravano.

Mi disse che non ci provava nemmeno a chiedere che gli conteggiassero le ore in più come straordinario, chi lo aveva fatto nel passato non era stato poi assunto a tempo indeterminato. Tanto uno con "più voglia di lavorare" lo trovavano.

Per fortuna l'altro giorno ha trovato un'altra azienda che lo assumerà a tempo indeterminato e gli pagherà gli straordinari.

Il suo vecchio titolare son certo si lamenterà dicendo: "noi qui formiamo i dipendenti e poi questi scappano".

Verrebbe da rispondergli: è il mercato!

P.S. Accidenti! Stavo facendo proprio un bel discorso "di Sinistra" e l'ho rovinato con il finale. :-)

martedì 3 giugno 2008

Prata come Napoli?




Convocato il Cda per decidere se ricorrere al Tar contro il decreto che introduce le nuove regole per la gestione

Immondizie, i paletti della Regione

Cambiate le regole per l’impianto di Aviano. Allarme Snua: perderemo due milioni l’anno

La riduzione del quantitativo dei conferimenti di rifiuti e le nuove regole per far funzionare l'impianto di Aviano decretate dalla Regione, in sede di rinnovo dell'autorizzazione gestionale, stanno mettendo in seria difficoltà non solo la Snua, ma anche tutte le società che si appoggiano alla struttura del centro pedemontano. «Il 28 aprile scorso, con decreto a firma del direttore regionale all'Ambiente - spiega Marco Tullio Petrangelo, presidente della Snua - sono state infatti stabilite inedite prescrizioni in seno al rinnovo dell'autorizzazione alla gestione dell'impianto, anche alla luce del progetto che prevede la selezione automatica dei rifiuti, che ci stanno penalizzando e creando numerose difficoltà. Innanzi a tutto è stato tagliato di 50 tonnellate al giorno il conferimento del "secco", che prima era di 300 giornaliere. E soltanto con questa riduzione, fatti due conti, Snua rischia di perdere circa 2 milioni di euro l'anno (il costo è di 130 euro a tonnellata, ndr). Ciò significa che i camion con i carichi eccedenti devono ritornare indietro carichi, e riprovare il giorno successivo a liberarsi del materiale. Ma anche la lavorazione dei rifiuti è diventata più difficile, poichè la Regione prevede che non si possa creare una sede di stoccaggio nè in entrata nè in uscita dall'impianto, il quale la sera deve essere completamente vuoto. In sostanza pretende che il meteriale debba essere lavorato in diretta senza creare "magazzini". Una cosa, questa - considera Petrangelo - praticamente impossibile». Di conseguenza, a partire dal 29 aprile sono numerosi ogni giorno i camion, di Gea, Snua, Ambiente servizi, Ecoverde ed Econ (ovvero delle società che fanno riferimento all'impianto di Aviano) che vengono respinti. «E il giorno successivo, devono ritornare in discarica, invece di dedicarsi alla raccolta di altro materiale, perdendo tempo e denaro. E poichè i turni degli operatori sono di sei ore, se tre le perdono per scaricare, ne restano solo altrettante per la raccolta dei rifiuti e, pertanto, è normale che non riescono a svuotare tutti i cassonetti come da calendario, creando a ricaduta disagi anche agli utenti del servizio urbano». A detta di Petrangelo non è ancora chiaro quali siano le motivazioni che sottendono alla nuova rilettura della Regione delle modalità gestionali. «Forse sono stati interpretati in maniera diversa alcuni grafici del piano regionale, dei quali però non c'è traccia nei deliberati». Che fare? «Abbiamo convocato il consiglio di amministrazione - risponde Petrangelo - per valutare se sia il caso di presentare un ricorso al Tar contro il decreto oppure se cercare un contatto diretto con la Regione per valutare e cambiare la situazione. L'impianto di Aviano è grande e sufficiente per tutta la provincia. Deve pertanto poter funzionare a pieno regime».

Antonella Santarelli

da Il Gazzettino 09-05-2008

martedì 27 maggio 2008

Se questo è federalismo

Il Ministro Sacconi ha proposto di commissariare le Regioni con i bilanci in rosso.

L'azione mi sembra demagogica e vi spiego perchè.

Chi decide quando una Regione ha il bilancio davvero in rosso? Anche perchè basta trasferire parte dei debiti dell'ente locale a società di diritto privato a controllo regionale per far risultare un bilancio in pareggio. Salvo poi veder fallire e pignorare i beni a tali società, cosa che sta succedendo nell'ultimo anno nella città di Catania, ad esempio, in cui l'ufficiale giudiziario chiude interi stabili comunali, mandando a casa gli impiegati, ovviamente la notizia non è data dai telegiornali, sembra che tutto il malgoverno sia concentrato in Campania.

I miei lettori diranno che sono cose che accadono solo al Sud, io non ci scommetterei, la "finanza creativa" e la pessima amministrazione degli enti locali purtroppo non ha confini geografici così netti.

Oggi il cittadino chiede alle amministrazioni maggior sicurezza, ma se razioniamo la benzina alle forze di Polizia per poi comprare automezzi comunali per le guardie padane la politica fa un buon o un cattivo servizio alla collettività?
Se come è successo a Prata, le guardie volontarie poi sospendono il loro servizio,
direi che la politica sceglie un pessimo servizio, un'azione dimostrativa solo per farsi pubblicità.
Questo è solo un esempio di come vengano stanziati fondi pubblici per iniziative sporadiche e che finiscono nel nulla. E' questa la buona amministrazione? Non credo.
Il ministro Sacconi ha parlato delle Regioni, figuriamoci se si mettesse a guardare come vengono amministrati i comuni!

giovedì 8 maggio 2008

Ed ora facci vedere tutto il ministero



Il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna quale messaggio può dare alle ragazze? Per far carriera mostrate culo e tette?

Non so perchè mi è tornata in mente la scena del film Johnny Stecchino in cui Benigni alza la gonna alla moglie del ministro e le dice: "Ci faccia vedere tutto il ministero!"

mercoledì 30 aprile 2008

Territorialità: il Friuli

Oggi tutti riscoprono la territorialità, cioè il contatto con la propria terra.

C'è chi parla di Padania, chi di Euroregione. Giorgio Lago, compianto direttore del Gazzettino, alla fine degli anni ottanta inventò il Nord-Est, che più o meno era il vecchio Triveneto.

Se vogliamo parlare di territorio non servono nuovi nomi artificiali, chiamiamo le cose come stanno storicamente: ci sono il Veneto, il Friuli e il territorio triestino, che quando è nato l'ente amministrativo regionale è stato definito Venezia Giulia.

Credo occorra oggi soffermarsi su una di queste realtà: il Friuli, a cui il venezianissimo Carlo Goldoni dedicò un intero capitolo (il XV) delle sue memorie, usando espressioni come: "Là nasce e si fa il Picolit".

Il Picolit è ancora uno dei nostri vini, dopo due secoli e mezzo.

Inoltre il Friuli ha ancora una propria lingua e cultura: "Il linguaggio furlano è particolare. Difficile ad intendersi quanto il genovese, ancor dagl'Italiani medesimi" sono sempre parole di Goldoni.

E' dalla terra delle produzioni di qualità, degli "uomini celebri" dati alle "due Nazioni" (Austria e Serenissima) per dirla con Goldoni, dal saper fare della nostra Regione che deve ripartire il discorso della territorialità.

Possiamo autoprodurci una classe dirigente seria e magari che finisca meno sui giornali per baruffe chiozzotte. Siamo partiti dall'esperienza di Illy, c'è ancora Bolzonello a Pordenone, oggi la sfida tocca a Tondo ed Honsell.

Un piede nel passato, ma capaci di reinventarci, come abbiamo sempre saputo fare dopo esperienze drammatiche: due guerre mondiali ed il terremoto del 1976.

Il rischio, oggi come ieri, è che le divisioni venga qualcuno a portarcele "da fuori".

Il "fasin di besoi" (facciamo da soli), la nostra capacità di fare senza guardare i colori e le astrazioni politiche deve essere una linea guida, dobbiamo saper essere pragmatici e concreti.

Honsell, Tondo e Bolzonello parlano di Friuli, di Udine, di Pordenone e di Trieste, cioè parlano del mondo che c'è, Illy ha parlato di un mondo astratto frutto di una eleborazione accademica come l'Euroregione, se altri parleranno di Padania faranno lo stesso errore.

giovedì 24 aprile 2008

L'immagine si commenta da sola

Foto delle "strisce pedonali" di fronte al Muncipio di Prata di Pordenone, martedì 22 aprile 2008 alle ore 19:00.



L'area antistante il muncipio doveva essere il "salotto" del paese, il porfido doveva dare "pregio" a via Roma visto anche il costo del materiale e della posa in opera.

Dopo neanche due anni queste sono le condizioni della strada: i rattoppi in asfalto e le piastre di pietra che si staccano sono una vergogna, proprio sotto le finestre del palazzo comunale.

Mi appello all'assessore ai Lavori Pubblici, sempre che il Sindaco gli dia il permesso di rispondere.

mercoledì 16 aprile 2008

Dalle sconfitte s'impara più che dalle vittorie

Le elezioni nazionali e regionali sono andate come dovevano andare.

Tondo in Regione ha vinto anche grazie all'effetto trascinamento del dato nazionale.

Qualcuno ora cercherà di dare la colpa ad Illy per l'election day, secondo me Illy ha fatto la scelta giusta, i partiti che lo sostenevano non hanno lavorato abbastanza su uno dei loro compiti fondamentali: la ricerca del consenso.

Ormai il mio ruolo di segretario del Partito Democratico mi porta a dover fare analisi politiche, purtroppo in questo caso l'autocritica va fatta e mi ci metto dentro pure io: paghiamo un lavoro scadente sul territorio. Non tanto della base, perchè chi si fa il culo (scusate il francesismo) per appendere manifesti, distribuire volantini, organizzare serate ha fatto un lavoro magnifico e col cuore.

Bene le primarie, ma alla fine sono un "lavoro interno", a noi serve un "lavoro esterno".

L'exploit della Lega Nord non nasce ora, nasce dal "popolo dei gazebi", dalle decine di attivisti che magari con iniziative spesso demagogiche come le raccolte di firme per "mandare a casa Prodi", che non erano altro che una scusa per contattare la gente, per sentire l'umore della pancia dei cittadini. Quelli che si alzano alle cinque del mattino per andare a lavorare e, come dice Veltroni, non hanno bisogno del motto "Rialzati Italia" perchè loro sono già in piedi da un pezzo.

Al centro-sinistra manca questo lavoro sul territorio, i dibattiti al chiuso delle sedi provinciali dei partiti non arrivano poi fuori.

Meno palchi e più mercati, ma non a un mese dalle elezioni, da domani i nostri eletti devono venire tra la gente con noi a parlare col territorio, senza vergogna. Bisogna scendere dai piedistalli e ritornare tra la gente.

E' finita l'epoca dei partiti oligarchici, alcuni l'hanno capito, non tutti.

Non si riesce più a tirare la volata come referente locale.

I cittadini non votano chi non conoscono solo perchè glielo dice il segratario locale del partito. In questo per fortuna i cittadini italiani sono cresciuti culturalmente.

Da parte dei nostri politici non si deve avere paura di prendersi critiche ed insulti nelle piazze, perchè non hanno nulla di cui vergognarsi, hanno una fedina penale pulita e sono persone capaci di dare risposte convincenti.

Deve valere il motto: noi (la base) per loro, ma anche loro (i politici) per noi.

Si deve perdere la spocchia di essere membri di una "classe" più alta, la "classe dirigente", da questo concetto aristocratico di far politica (dal greco "oi aristoi" cioè "i migliori") non era immune anche tanta parte della Sinistra che si appellava
alla "lotta di classe", che trasformava in lotta per entrare in una "classe superiore" per alcuni.

Da oggi devono partire molte iniziative, parte tanto tanto lavoro. Sarà una lunga traversata nel deserto.

Io ci sono, a disposizione per impegnarmi, con me c'è un direttivo fatto di persone fantastiche, con le quali (a volte) si litiga, si piange insieme nelle sconfitte e si ride insieme nelle vittorie.

Da oggi non più SI PUO' FARE, come dice qualcuno degli iscritti del circolo di Prata: SI DEVE FARE!

lunedì 31 marzo 2008

Quelli del diritto d'autore che scopiazzano a loro volta

Ascoltavo stamattina Radio Italia (solo musica italiana) e sento l'inizio di un pezzo degli U2 e mi dico: impossibile, una canzone in inglese!

Poi mi accorgo che è "Indimenticabile", l'ultimo pezzo di Venditti, ma l'attacco è identico a "Pride" (
Indimenticabile vs Pride)


Il buon Antonello è in questi giorni in polemica con i produttori e registi perchè usano i titoli delle sue canzoni come titoli dei film e dice che: “Ci si appropria dell’opera altrui, senza chiedere il permesso” (vedi News Kataweb)

Senza contare che Venditti ha venduto un sacco di dischi per Alta Marea, una cover di "Don't Dream it's Over" dei Crowded House, stando sempre ben attento a non dichiarare che fosse solo una riedizione con testo in italiano di un brano straniero.

Rimango perplesso, non è più arte è solo commercio, niente più creazione, ma riproposizione di quello che "funziona".

venerdì 21 marzo 2008

Scuola: il friulano non sfonda, la cultura giamaicana sì

Due articoli sul Gazzettino di questi giorni riguardavano Prata.

I titoli erano:
Scuola, il friulano non "sfonda"
e
A scuola con gli spinelli

Nel primo articolo si diceva che a Prata l'adesione all'insegnamento del friulano alle medie è stata nulla. Non so dove stia la notizia.
La nuova legge regionale sul friulano non riguardava di certo la bassa pordenonese, mentre in comuni come Travesio si è avuto giustamente il 100% delle adesioni, a Prata, a Porcia, a Pasiano e a Pordenone Centro alle scuole medie si sono avute ZERO adesioni, era ovvio. Queste zone comunque si guardi la questione sono abitate da veneti in terra friulana, oppure da friulani di lingua veneta (questo fin dal medioevo vista la vicinanza con la marca trevigiana).

Nel secondo articolo si faceva riferimento allo spaccio di droga nei pressi delle scuole medie. In questo temo che il male profondo sia sempre lo stesso, esso cambia solo forma purtroppo. Un tempo nella nostra cultura la "fuga dalla realtà" e dalla responsabilità era affidata all'alcol, sempre tollerato anche oggi.

Richiamarci al semplice ritorno alle tradizioni non ci aiuterà di certo, molti dicono che sia tutta colpa della perdita della nostra "cultura", citano la famiglia tradizionale, credo che la risposta sia troppo semplice: una cultura muore perchè non funziona più così com'è. Le generazioni precedenti dagli anni '50 in poi son scappate dalle famiglie patriarcali che erano luoghi di repressione e miseria e lavorando ha costruito un mondo nuovo e migliore.

Il mondo si evolve anche oggi, va avanti, conoscere il friulano non è un male, magari a Prata non vanno attivati dei corsi di insegnamento, ma corsi d'informazione che arricchiscano il sapere (in questo la legge sul friulano è stata sbagliata perchè considerava tutti di lingua friulana, ma comunque è una buona legge per le aree di lingua friulana), come allo stesso modo può arricchire il sapere prendere il meglio da altre culture, anche da quella giamaicana che ci ha dato la musica reggae.

Una cultura muore se non si arricchisce, se non si apre, se si chiude in se stessa, voglio fare una provocazione: A QUANDO LE MANIFESTAZIONI DI FOLKEST A PRATA? In cui friulanità e reggae, veneticità e Irlanda si fondono, ma si fondono in maniera positiva.

lunedì 17 marzo 2008

Armiamoci e partite: le elezioni regionali

Da un po' non bloggavo, un po' per gli impegni nella vita reale, un po' perchè se non ho nulla d'intelligente preferisco starmene zitto.
Vorrei fare qualche riflessione sulla presentazione delle liste alle regionali.
Il dato che mi ha più deluso è stato sinceramente quello dell'esclusione delle liste degli Amici di Beppe Grillo.
Ma come? Potrebbe pensare qualcuno, un segretario di Circolo del PD si lamenta per l'esclusione di una lista che poteva sottrarre voti alla sua parte politica?
Intanto credo che i voti non appartengano a nessuno, per cui chi ha scelto Beppe Grillo non voterà PD, ma Grillo intercettava i malesseri ed i mal di pancia di molta gente che non si sente rappresentata.
La palla ora passa quindi a chi quei malesseri li conosce (e li condivide). Lo so che quei voti non li avremo mai, è tardi per andarli a chiedere ora.
Questo mio post non vuole captare la benevolenza dei grillini, fanno bene a starsene a casa piuttosto che turarsi il naso e votare PD o PdL, ma se un candidato a pelle v'ispira fiducia, lo vedete non ancora "compromesso con il potere", di qualunque schieramento sia, votatelo.
Non ho la pretesa d'insegnare niente a nessuno, ma non sprecate un'occasione.

lunedì 25 febbraio 2008

Premio Mister Coerenza

Il nuovo partito fondato da Berlusconi in piazza San Babila? Comportarsi nel modo in cui sta facendo Berlusconi non ha niente a che fare con il teatrino della politica: significa essere alle comiche finali. Da queste mie parole, volutamente molto nette, voglio che sia a tutti chiaro che, almeno per quel che riguarda il presidente di An, non esiste alcuna possibilità che An si sciolga e confluisca nel nuovo partito di Berlusconi… Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio posizione. Se vuole fare il premier, deve fare i conti con me, che ho pure vent’anni di meno. Mica crederà di essere eterno… Lui a Palazzo Chigi non ci tornerà mai. Per farlo ha bisogno del mio voto, ma non lo avrà mai più. Mai. Si faccia appoggiare da Veltroni.

Gianfranco Fini, 18 novembre 2007.

venerdì 22 febbraio 2008

Qual è il nesso?

Gianfranco Fini lancia la proposta di non candidare inquisiti... e Forza Italia non trova candidati per le elezioni.

mercoledì 13 febbraio 2008

Un break

Sabato pomeriggio sono salito sulla collina di Toppo (comunce di Travesio) tra i ruderi del castello, uno dei miei posti preferiti.
La prossima volta mi porto un plaid, mi stendo sull'erba, contemplo gli alianti ed i parapendio austriaci che volano nel cielo insieme a falchi ed aquile, mi porto le cuffie per sentirmi le canzoni dei Baustelle, mi godo lo scorcio delle Dolomiti Friulane guardando verso occidente e dimentico il mondo con i suoi problemi.
Un buon antidoto contro i veleni e le cattiverie degli uomini che incattiviscono l'anima.
Che ne dite?

lunedì 11 febbraio 2008

Che fine ha fatto la PUBBLICITA' PROGRESSO?



Campagne incisive, come "ADOTTA UN NONNO" per non dimenticare gli anziani (era il 1983 ed ancora molti la ricordano).
Qualcuno di voi ha in mente qualche spot in onda oggi con il logo Pubblicità Progresso? Io sinceramente no.
Che fine ha fatto la Pubblicità Progresso? Temo sia sparita insieme al progresso stesso.

venerdì 1 febbraio 2008

Una dimenticanza


Il 19 gennaio di quest'anno è passato e nessuno ne ha parlato, il prossimo anno sarà il quarantennale della morte di Jan Palach. Un eroe, un eroe vero.

venerdì 25 gennaio 2008

Drops of Jupiter

A piece of poetry:


Tell me did you sail across the sun

Did you make it to the milky way to see the lights all faded

And that heaven is overrated


(TRAIN)

giovedì 24 gennaio 2008

Anche Prodi è sereno

Dichiarazioni al Corriere della Sera.

Letizia Moratti indagata per abuso d'ufficio: "Sono serena."

La moglie di Mastella messa agli arresti domiciliari: "Sono serena."

Prodi prima di affrontare il voto del Senato in cui è in minoranza: "Sono sereno".

Che lo si compra a fare un giornale per essere informati su delle crisi politiche o giudiziarie che riporta sempre la stessa dichiarazione?

Quando è stata abolita la vecchia regola del giornalismo di rispondere alle domande: CHI? DOVE? COME? QUANDO? PERCHE'?

mercoledì 23 gennaio 2008

I "vecchi cattolici" del Concilio Vaticano II

Nel 1871 alcuni cattolici di area tedesca si staccarono dalla Chiesa di Roma per protesta verso il dogma dell'infallibilità del papa e verso la giurisdizione universale sui vescovi del pontefice romano stabilito dal Concilio Vaticano I durante il pontificato di Pio IX.

Questi cattolici si definirono "vecchi cattolici".

Le Chiese vetero-cattoliche esistono tuttora e seppur marginali si riconoscono solo negli insegnamenti dei primi sette concili ecumenici in quanto gli altri furono celebrati senza le chiese orientali ortodosse, per cui non è obbligatorio il celibato dei sacerdoti, è previsto il sacerdozio femminile e godono di una assoluta indipendenza da Roma, anche se guardano al papa come "primo degli apostoli" pur non riconoscendone l'autorità rispetto alle loro chiese nazionali.

Se guardiamo all'attuale pontificato il discorso penso si ribalti: quanto è fedele questo papa ai principi stabiliti dal Concilio Vaticano II?

O siamo tornati alla riaffermazione dei dogmi del Concilio Vaticano I come principi cardine della Chiesa (per altro mai aboliti, anche se non sottolineati)?

Mi chiedo quanti cattolici che ieri aderirono al rinnovamento del Vaticano II oggi vorrebbero tornare a quel modo di "fare chiesa", stanno nascendo dei "vecchi cattolici" del Concilio Vaticano II, magari senza professarsi tali?

L'innaffiatore del cervello di Passannante

A volte la realtà supera la fantasia, questa macabra e triste storia ci dice come ci siano dei lati oscuri del nostro paese che striscianti arrivano fino a noi, fino ad un cervello conservato sotto formalina in un Museo. Il cervello di un uomo il cui corpo, a quanto pare, venne smembrato e dato in pasto ai porci perchè non degno di sepoltura.

L'innaffiatore del cervello di Passannante
di Ulderico Pesce

(l’anarchico che cercò di uccidere Umberto I di Savoia)
di e con Ulderico Pesce

C’era una volta un paese in Basilicata che si chiamava Salvia dove era nato un uomo: Giovanni Passannante.

Nel 1878 con un coltellino con una lama di quattro dita cercò di uccidere il re Umberto I di Savoia.
Condannato a morte la pena gli fu convertita in ergastolo mentre sua madre e i suoi fratelli furono immediatamente internati nel manicomio di Aversa.
Passannante fu rinchiuso in una torre sull’isola d’Elba in una cella senza finestre sotto il livello del mare dove fu isolato per dodici anni. Si ammalò, cominciò a cibarsi dei propri escrementi.
Anni dopo fu trasferito in un manicomio criminale dove morì nel 1910. Grazie alle teorie del Lombroso al cadavere fu tagliata la testa. Il cranio e il cervello esposti nel Museo Criminologico di Roma dove ancora oggi possono essere “ammirati” pagando due euro.
Quel paese si chiamava Salvia, ma fu ribattezzato “Savoia di Lucania”.


da http://www.uldericopesce.com/spettacoli/view_spettacolo.asp?ID=38

lunedì 21 gennaio 2008

Sta cadendo il governo Prodi

Per dirla come la signora Lonardo dopo gli arresti domiciliari: "Sono sereno".

mercoledì 16 gennaio 2008

Ce lo meritiamo Mastella

Oggi hanno messo agli arresti domiciliari la moglie di Mastella, ma poi è successa una cosa che mi ha fatto riflettere.

Vedo arrivare nell'azienda in cui lavoro una signora con un ragazzo (suo figlio), la signora cercava il capoufficio ed aveva in mano un vassoio di paste, un altro vassoio era in mano al ragazzo.

La signora credo abbia parlato anche con l'ultimo usciere dicendo che il figlio ha una attività di rigenerazione di cartucce per stampanti e quindi le paste erano per ingraziarsi le aziende in modo che si rivolgessero al figlio.

Nessuno ha avuto il coraggio di dire alla signora che la nostra azienda ha solo stampanti laser e nessuna a getto d'inchiostro e quindi non potevamo dare lavoro al figlio e che aveva buttato via i soldi delle paste.

Poi ho pensato a coloro che votano Mastella e stanno coi polli e ceste di frutta in mano fuori la villa di Ceppaloni.

lunedì 14 gennaio 2008

Monnezza, monnezza, monnezza

Ogni tanto anche nella nostra Regione si parla di crisi per lo stoccaggio dei rifiuti in alcuni comuni e di discariche piene.

Se qualcuno individua un'area per una nuova discarica o un termovalorizzatore o una centrale a biomasse nasce il giorno dopo un comitato contro.

Qualcuno dovrebbe fare un viaggetto e vedersi qualche impianto in giro (Brescia, Manzano, Bolzano, etc.)

La raccolta differenziata porta a porta non ci salverà, risolve in parte il problema, inutile fare ragionamenti astratti che risolva la questione totalmente come fa demagogicamente qualcuno.

Il bidoncino differenziato può bastare a scaricarci la coscienza, a far finta che da noi tutto funzioni bene, ma non basterà, ne ho la certezza.

A quando i nostri politici tireranno a campare nascondendo la monnezza sotto il tappeto?

Meglio non toccare la'rgomento con le elezioni alle porte, vero?

giovedì 10 gennaio 2008

La politica "CONCRETA" del 2008

Dopo un periodo di pausa, oggi vorrei riprendere il discorso.

Non mi piace fare politica tramite il blog come non mi piace chi la fa in TV o sui giornali. Per dirla con Mina: parole, parole, parole.

Sarà la mia formazione scientifica figlia del positivismo ottocentesco, ma tutto ciò che non si può misurare non esiste.

La politica che non mi piace è quella delle chiacchiere e delle enunciazioni di principi.

Io misuro la politica in capacità di tradurre i principi in azioni concrete.

Da cosa si misura la politica allora?

Qualche ideuzza ce l'avrei:

1) misuriamo la politica dal numero di asili nido;

2) misuriamo la politica dalla percentuale di aumento dei salari rispetto alla crescita dell'economia generale;

3) misuriamo la politica dall'efficenza dei servizi come scuole ed ospedali (ed anche drammaticamente dallo stato degli edifici).

Ma la politica è anche misurabile con numeri che se alti sono negativi:

1) la quantità di monnezza per le strade di Napoli (ma anche la sporcizia lungo le strade dei nostri paesini e cittadine);

2) il numero di disperati che vediamo in giro per le strade e facciamo finta che non esistano;

3) il numero di persone che seguono il demagogo di turno che gli dice che la causa di tutti i mali sono i politici (o gli ebrei, etc.).

Io sera sono stato ad un incontro organizzativo per il PD e qualcuno si chiedeva come dovremmo chiamarci: "compagni o amici".

Io ho pensato che forse si devono spremere le meningi per altro, per dirla schiettamente in friulano (la lingua di mia madre): "VONDE MONADIS!".

Mandi e alla prossima!