martedì 30 giugno 2009

Sono autonomista, cioè più estremo di un federalista



C'è un punto di contatto ed anche di divergenza tra me e molti amici leghisti.

Può sembrare una cosa complicata, invece è abbastanza semplice.

Il federalismo dell'organizzazione amministrativa ed anche fiscale a me non basta.

Cosa vuol dire "padroni a casa nostra"?

Vuol dire essere autonomi, cioè poter decidere di se nel proprio territorio.

Oggi il federalismo fiscale, se viene organizzato su base regionale, non assicura che i contribuenti di una certa area (ad esempio la zona del mobile) abbiano garanzia che le loro tasse vengano ridistribuite per i servizi che li riguardano, il denaro potrebbero tranquillamente finire a Udine o a Trieste.

Quindi che i soldi li gestiscano a Roma, o a Milano o a Trieste senza garanzie non cambia nulla.

Inutile dichiarare che lo stato è federale, quando poi decisioni su opere di grande impatto finiscono sempre per vedere Comuni e enti minori come ultime ruote del carro ad essere interpellate.

Un federalismo senza autonomia non garantisce nulla.

A me sembra a volte che si voglia proporre a slogan questo federalismo, che non renderà i servizi migliori o più efficienti sul territorio.

La sfida deve esser questa, da qui si vede chi vuole migliorare le cose e chi fa demagogia.

Il conto lo presenteranno tra qualche anno i cittadini a chi oggi sta barando sparandole grosse o fingendo di credere in cose a cui non crede.

Non si può illudere per sempre, il federalismo senza contenuti di vera autonomia o fatto tanto per fare potrebbe essere dannoso e quindi costoso.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro consigliere... a Prata sembra che tutto vada bene, non ci sono problemi e la giunta va avanti a gonfie vele. Dove sta l'opposizione, dove sta il centro sinistra? In questi mesi nei giornali e tra la gente circolano tante balle e nessuno smentisce niente, nessuno dice niente in contrario. Sulla crisi e sulla situazione delle nostre fabbriche nessuno parla, ma ho paura che i conti li faremo a settembre, e sarà troppo tardi per parlare...
Capisco che siate impegnati con le vostre primarie, ma così perdete la fiducia anche dei fedelissimi del territorio.

Anonimo ha detto...

Si sono fatte iniziative anche nei mesi scorsi sul lavoro con tanto di pubblicità ed abbiamo parlato di cose serie, la gente di Prata non si è neanche vista.
C'erano 2 imprenditori (per fortuna illuminati), c'era un consigliere regionale, un senatore ed un sindacalista attivo sul campo.
Mi chiedo: dove stava la gente di Prata?
Hanno delegato la maggioranza con oltre il 70% delle preferenze a risolvere i loro problemi, col 35% alla Lega anche alle ultime elezioni, non possono dare la fiducia agli altri e poi accusare noi di non fare.
I cittadini col voto la Ferrari l'hanno data al PdL e alla Lega a Prata, il PD è a piedi ed ora caro anonimo vieni il 12 agosto a chiedermi dov'è il PD? Vieni a scorprirlo, rimboccati le maniche dato che sei tanto illuminato, facile criticare.

Moreno Puiatti ha detto...

Rispondo anch'io e di persona: troppo facile fare anche la demagogia della crisi.

Non è il PD o il sindacato a poter salvare i posti di lavoro.

Sul lavoro gli unici che possono portarci fuori dalla crisi sono i nostri imprenditori, se ci credono, se hanno una prospettiva e se sono aiutati a farlo.

Se vediamo i casi Luvata, Bisazza, De Longhi, Safilo, Maruzzella, Ideal Standard e moltissime delle aziende che hanno chiuso i battenti totalmente in Regione, si è trattato comunque di aziende in mano non a imprenditori locali, ma a speculatori esterni venuti ad arraffare più utili possibili in Regione.

Finchè ci sono imprenditori locali la soluzione è la cassa integrazione e si stringe i denti tutti insieme, le aziende "straniere" passano direttamente alla mobilità.

Tutti prevedono il settembre nero, ogni crisi porterà ad una rinascita, nella zona del mobile vedo due strade:

1) continuare a fare quello che si faceva prima (mobili), ma meglio di prima (mercati saturi e tanta concorrenza significa per forza la morte di molte aziende);

2) pensare a fare anche altro, diversificare. Abbiamo cervelli e progettualità, l'Unione Europea aiuta l'innovazione, il notro ASTER ad esempio ha creato uno Sportello per L'Europa ad Azzano X, ma dal 2000 esiste una struttura analoga in provincia che funziona e che nessuno usa: http://www.politicheuropee.provincia.pn.it/
Questa è una strada praticabile, magari evitando di spendere soldi in doppioni, attivando un unico canale che venga usato bene.

Comunque ho solo una certezza: non sarà tutto come prima.

Moreno Puiatti ha detto...

Comunque da IL GAZZETTINO del 9 agosto 2009, se qualcuno ha perso il posto di lavoro e c'è la crisi, suggerisco nella zona del Mobile:

Si ricomincia ad assumere
nei settori legno e meccanica

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Domenica 9 Agosto 2009,
(pt) “Copat” cerca un tirocinante con buona conoscenza delle lingue inglese e francese per attività di assistenza al direttore commerciale e di supporto all’ufficio marketing. È richiesta la disponibilità a un inserimento tramite tirocinio formativo di sei mesi. Info Lisa Feltrin 0434 617111 l.feltrin@copat.it. Sede di lavoro Brugnera.

Sempre “Copat” cerca un impiegato commerciale estero con ottima conoscenza dell’inglese e del francese per inserimento ordini e gestione clienti all’interno dell’ufficio estero. È richiesta esperienza nel settore del legno con conoscenza del prodotto “cucina”, buona dimestichezza con programmi di grafica e con AS/400. Sede di lavoro Brugnera. Info Lisa Feltrin 0434 617111 l.feltrin@copat.it.

“Gi Group Spa” filiale di Pordenone, ricerca con urgenza, per azienda attiva nel settore metalmeccanico, un interprete part-time. È richiesta l’ottima conoscenza della lingua inglese. Presentarsi in filiale, in via Oberdan 27, a Pordenone, previo appuntamento. Info sul sito www.gigroup.it.

La stessa Spa, filiale di Pordenone, cerca con urgenza quattro carpentieri e saldatori a filo con esperienza in montaggio di impianti e capacità di lavorare la lamiera. È richiesta la disponibilità alla trasferta in cantiere del Sud Italia. Presentarsi in filiale (via Oberdan 27 a Pordenone) previo appuntamento. Il contratto è a tempo determinato.

Si cercano, infine, per area di lavoro Prata di Pordenone, Pasiano e Portobuffolè, 30 persone (è sufficiente la licenza media) da impiegare come operai generici per diverse mansioni: addetti al montaggio, assemblaggio, imballaggio, uso macchine manuali per la lavorazione della materia prima. Si richiede la disponibilità a lavorare su turni e a fare straordinario. Non è richiesta specifica esperienza pregressa nel medesimo settore. Portare il proprio curriculum vitae nella sede di “Gi Group Spa” (filiale di Pordenone).