lunedì 9 giugno 2008

Se sei precario a volte lavori nove o dieci ore, ma non ti pagano gli straordinari

Berlusconi ha promesso la detassazione degli straordinari, ma c'è qualcosa che non torna in questa Italia.

Qualche tempo fa parlavo con un ragazzo, lavorava con un contratto di apprendistato, gli pagavano 8 ore giornaliere anche se faceva una media di 10 ore al giorno. Gli straordinari non glieli consideravano.

Mi disse che non ci provava nemmeno a chiedere che gli conteggiassero le ore in più come straordinario, chi lo aveva fatto nel passato non era stato poi assunto a tempo indeterminato. Tanto uno con "più voglia di lavorare" lo trovavano.

Per fortuna l'altro giorno ha trovato un'altra azienda che lo assumerà a tempo indeterminato e gli pagherà gli straordinari.

Il suo vecchio titolare son certo si lamenterà dicendo: "noi qui formiamo i dipendenti e poi questi scappano".

Verrebbe da rispondergli: è il mercato!

P.S. Accidenti! Stavo facendo proprio un bel discorso "di Sinistra" e l'ho rovinato con il finale. :-)

3 commenti:

daniele gasparotto ha detto...

parlando più in generale del sistema dei precari mi viene in mente - dato che è il settore in cui lavoro presso l'inps di pordenone - la gestione separata, ovvero la gestione previdenziale dei cd. parasubordinati. parlo di amministratori, associati in partecipazione, lavoratori occasionali ed altri ... nonchè i celebri co.co.pro, in cui la linea di demarcazione con il lavoratore dipendente sta nell'autonomia della prestazione e l'esistenza di un progetto (a parte talune eccezioni). la biagi e le successive modifiche non sarebbero male se fossero usate secondo quello che era l'intento del legislatore e dello stesso defunto giuslavorista. sono stati poi introdotti dei correttivi a favore del precario: una quota in malattia, un'altra per la maternità, le aliquote contributive sono state innalzate, sì da essere avvicinate a quello del lavoratore subordinato. sono poi state individuate delle forme in cui il progetto non può esistere (es i lavoratori dei call center ed altre figure ben delineate con apposito decreto). tuttavia la furbata all'italiana è sempre dietro l'angolo. ed una buona legge per fenomeni tampone diventa legge generale per tutti i casi. quindi diventa una pessima legge. mi capita di esaminare le richieste di iscrizione alla gestione separata e noto come la fantasia di commercialisti e consulenti del lavoro trovi sfogo nei contratti a progetto. le descrizioni delle attività svolte dal collaboratore per conto del datore committente hanno del ridicolo. tutti tentativi di elusione che purtroppo hanno la meglio. e così il lavoratore che presta la propria opera come un subordinato a tutti gli effetti, viene spacciato per co.co.pro e resta precario per anni ed anni ed anni ancora. e questo era il contrario di ciò che voleva biagi.
potrei scrivere ancora molto su questa disciplina. mi fermo per non tediare i lettori del blog. ciao grazie dello spazio

daniele gasparotto ha detto...

non so se tieni d'occhio anche i vecchi post. ti ho scritto un commento su "dalle sconfitte si impara più che dalle vittorie"
ciao grazie

Moreno Puiatti ha detto...

Grazie Daniele, ho fatto due anni da Co.co.co. post laurea (che era peggio di essere un collaboratore a progetto attuale da un punto di vista contrattuale) e quindi conosco la gestione separata, ma almeno facevo davvero l'autonomo, non avevo orari d'ufficio etc.