lunedì 15 marzo 2010

Di "queste" beghe la gente non ne può più



Mi ha colpito molto l'intervento su IL GAZZETTINO del coordinatore del PdL di Prata di Pordenone in merito alla questione delle liste del PdL nel Lazio.

Personalmente rispetto il Capo dello Stato e come ha detto Gianfranco Fini sulla vicenda "non va tirato in ballo" il Presidente della Repubblica.

Ho partecipato personalmente alle manifestazioni del centro-sinistra di Pordenone e nessuno ha detto nulla contro Napolitano.

In merito alla lista del PdL del Lazio: è stata esclusa anche dopo l'emanazione del decreto, proprio perchè non era in linea neppure con i requisiti previsti dallo stesso decreto.

Due le motivazioni dei magistrati: mancano le prove che il 27 febbraio, giorno della chiusura dei termini per la presentazione delle liste, Milioni fosse in tribunale prima di mezzogiorno (condizione prevista anche dal decreto salva-liste); la documentazione presentata (sempre dall’incaricato Pdl il 27) non è completa, non ci sono, appunto, le liste.

Fuori di retorica, la democrazia non è a rischio in quanto la candidata del centro-destra Renata Polverini è in campo ed è una rappresentante del PdL, può essere votata.

E' un problema della lista del PdL del Lazio, però forse andrebbero cazziati i dirigenti del partito di quella regione per palese fesseria, non bisogna prendersela con chi vuol far rispettare le regole.

Invito il coordinatore del PdL di Prata a non alzare i toni, la gente è stufa dei litigi politici e degli estremismi faziosi di parte.
Parlare di "sopruso" è fuoriluogo.

Mi piacerebbe si parlasse di economia, di lavoro, del bene dei cittadini e non ci si guardasse l'ombelico parlando di liste e listini e di beghe fra partiti.

Credo però che usare la retorica e dire che ci sia un'ingiustizia nei confronti dei partiti sia offensivo nei confronti dei comuni cittadini, che ogni giorno se ritardano a consegnare la documentazione agli uffici pubblici ne pagano le conseguenze e non hanno "santi in paradiso" che chiedono per loro decreti interpretativi.

Lo dico da dirigente di partito, mai farsi prendere dalla "deformazione professionale" di pensare che il mondo ruoti attorno alle esigenze dei partiti.

Per cui, ad esempio, a Prata sul servizio UTAP per i cittadini forse era meglio tutelare i cittadini stessi e non l'alleanza con la Lega Nord e prendere decisamente una posizione, il PdL a Prata ha tentennato troppo guardando più le esigenze di alleanze tra partiti che il bene dei cittadini, si vede chiaramente sia in Regione che a Prata il PdL sotto continuo ricatto della Lega Nord.

E' un silenzio complice di scelte sbagliate in nome di una finta pace?

Il PdL su queste questioni sembra non avere una posizione, mentre il sindaco di Prata Belfanti difende l'UTAP, il collega di partito Ceraolo, sindaco di Sacile, attacca i medici dell'UTAP di Sacile e di Prata sui giornali.

Un invito al PdL di Prata e al suo coordinatore che rispetto per il lavoro che sta facendo (anche per solidarietà di categoria): confrontiamoci decisamente su altri temi.

Siamo sempre pronti al confronto, sulle cose serie che riguardano i cittadini però.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Moreno, spero non ti offenda se ti do del tu.
Purtroppo l'articolo pubblicato da IL GAZZETTINO e ancora non pubblicato su IL MESSAGGERO è tratto da un mio comunicato molto più articolato e con altri diversi concetti che però non hanno trovato spazio anche se secondo me erano importanti!
La questione PDL Lazio, e poi non aggiungo altro perchè altrimenti diamo ancora più spazio a queste cose che "la gente non ne può più", è, secondo la mia visione, molto semplice. Diamo il primato alla burocrazia-ai termini perentori di presentazione o ad un diritto molto importante come il poter essere rappresentati nelle istituzioni? Dal mio punto di vista la democrazia è più importante.Stop. Il resto, punire chi ha presentato le liste in ritardo, chi ne ha ostacolato la presentazione, chi litiga, eccetera eccetera sono d'accordo con te!Basta parlarne. Ti garantisco che, personalmente, se fosse successo al PD la penserei allo stesso modo.
Per avvalorare questa tesi è comunque la chiusura dell'articolo che recita testualmente: "Il nostro Paese ha bisogno di persone responsabili in entrambi i maggiori partiti". Di più coesione e, se fosse stato riportato, nel mio comunicato portavo ad esempio il clima favorevole nel nostro consiglio Comunale instaurato proprio con la minoranza in quota PD (non di sicuro con "Giovani idee in Comune")che spero possa continuare in futuro!!
Cordialità, Denis De Marchi.

Anonimo ha detto...

Caro Denis,
grazie per la risposta.
Il mio è un invito ad abbassare i toni, che nelle campagne elettorali si alzano troppo.

Immaginavo che la sintesi giornalistica avesse brutalizzato la posizione (non è colpa dei giornalisti, devono semplificare per motivi di spazio).

Esistono colpe gravi e colpe lievi, quella del senatore Di Girolamo del PdL era senz'altro una colpa grave, rispetto alla colpa veniale delle liste presentate in ritardo (che purtroppo equivale a "liste non presentate").

Bene ha fatto il PdL a prendere una decisione dura sul senatore eletto coi voti della 'ndrangheta in quel caso.

Per la "par condicio" ti cito che ci sono state le dimissioni di esponenti del PD per altri motivi su errori personali, nel Lazio stesso e a Bologna.

Purtroppo però la forma consente di distinguere tra le ragioni ed i torti, con "regole troppo interpretabili" si finisce per favorire i furbi e i disonesti.

Anche Tanzi della Parmalat potrebbe dire che il giudice è stato troppo fiscale, che in fondo non bisogava formalizzarsi se le garanzie erano buone o meno, erano comunque garanzie bancarie anche se "irregolari" (anche se sappiamo bene che "irregolari" in quel caso sarebbe un eufemismo per "fasulle").

Ma cosa diciamo a chi ha comprato poi i bond Parmalat?

Con stima,
Moreno Puiatti

Anonimo ha detto...

1) La democrazia per funzionare ha bisogno di regole! Senza regole non sarebbe più democrazia ma anarchia.
2) Il clima favorevole lo si mantiene instaurando un rapporto di fiducia e di confronto, non di certo aspettandosi che chi è in minoranza accetti sempre le decisioni di cui non è mai reso partecipe.
3) Spero che il bon ton tra i due "segretari" si mantenga anche quanto effettivamente l'uno voterà diversamente dall'altro!
4) C'è chi lamenta che gli articoli vengono tagliati. A qualcun altro non vengono proprio pubblicati.

Auguro buon lavoro a tutti e due gli amici e spero che con il tempo rimangano sempre "menti libere" in grado di confrontarsi e di capire che non è mai tutto giusto da una parte e nemmeno tutto sbagliato dall'altra.

Andrea Bortolotto

Anonimo ha detto...

Dicono di noi all'estero:


"Cosa fai se ti trovi nei guai per non aver rispettato le regole? se ti chiami Silvio Berlusconi cambi le regole. Il decreto salvaliste è l'ennesimo esempio del disprezzo del premier italiano per le regole" (Economist-GB)

"Gli ultimi scandali indicano che durante il suo mandato [del sig. B. n.d.r.] la corruzione si è diffusa moltissimo. Non c'è da stupirsi, visto che gli ultimi governi Berlusconi hanno assicurato l'impunità a così tanti truffatori in giacca e cravatta" (Economist-GB)

"Il Popolo della Libertà non sembra altro che un fan-club, una corte di devoti a Berlusconi che non conoscono l'ABC della politica" (Le Monde - Francia)

"Negli ultimi tempi il paese [l'Italia n.d.r.] è arrivato all'anestesia totale, alla sonnolenza collettiva, alla narcosi" (Le Monde - Francia)

Ovviamente sia Le Mond che l'Economist sono due giornali noti per essere filo-comunisti oppure sono gli italiani rincretiniti dalle televisioni e dai telegiornali dei servitori del Presidente del Consiglio?