martedì 26 agosto 2008

I "trinariciuti" di Guareschi



Chi non ricorda gli indimenticabili Peppone e Don Camillo?

Il loro autore Giovannino Guareschi era un antifascista, ma al contempo un critico feroce del comunismo e del PCI di Togliatti degli anni '50.

Nella sua feroce satira sui compagni comunisti li definiva "trinariciuti", cioè dotati di terza narice che serviva loro per espellere il cervello e mandarlo all'ammasso, più obbedienti alle direttive del partito che alla propria coscienza individuale. Incapaci di pensare con la propria testa e sempre pronti ad un’obbedienza cieca, pronta e assoluta all’apparato comunista.

Col senno di poi possiamo anche pensare ad alcune storture a cui ha portato il trinariciutismo, come affermazioni del tipo "rubare per il partito non è reato".

Il personaggio di Peppone era l'esatto opposto del trinariciuto, infatti il compagno Bottazzi tra le direttive di partito ed il buon senso sceglieva sempre la strada dettata dal proprio pensiero individuale.

Dirà Guareschi che era riuscito in un'impresa impossibile: rendere simpatico un comunista. Forse il personaggio di Guareschi era l'esatta fotografia della migliore sinistra italiana, quella del dialogo sui valori anche con la Chiesa Cattolica, su un rapporto umano col potere, su valori per i quali il bene supremo non è delegabile ad un ente superiore astratto, ma va misurato col benessere degli individui.

Guareschi comunque diceva che: "Naturalmente la terza narice non è una strettissima prerogativa delle sinistre: io credo che ce ne siano molte altre, distribuite un po’ in ogni dove: quanta gente ha la terza narice e non lo sa ancora?"

Ci sono molti trinariciuti in tutte le formazioni politiche oggi, alcuni lo fanno per debolezza di carattere, altri per formazione culturale ideologica da Minculpop, ci sono i trinariciuti della globalizzazione e quelli no-global, ci sono i trinariciuti leghisti che vorrebbero togliere i diritti definiti per legge per tutti perchè vengono dati agli immigrati e non si accorgono che così, prima o poi, perderanno anche loro stessi quei diritti.

Forse è un limite delle masse: non riuscire a ragionare con la propria testa e non essere in grado di valutare i fatti e non la propaganda.

Il giorno dopo la vittoria di Alemanno a Roma i trinariciuti della sua parte festeggiavano: sembrava che il nuovo sindaco con la bacchetta magica potessere risolvere i problemi della sicurezza dei cittadini, la cronaca ci racconta di una coppia olandese che è stata seviziata da due romeni che vivono in baracche e roulotte lungo il Tevere (ma non erano stati rimossi tutti i "campi nomadi" abusivi?).

Miei cari concittadini sveglia! La terza narice vi viene aspirata tutto il giorno dalla televisione, imparate a ragionare con la vostra testa! Guardate la realtà fuori della finestra e non attraverso il tubo catodico o i giornali.

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